Cosenza, la figuraccia di Morra e gli incarichi di Occhiuto

Mo’ dico io, tra le tante cose che si possono dire di Occhiuto, lui, il genio dei 5 Stelle locali – quello che ha candidato l’uomo mascherato, l’ingegnere vestito da Carnalivari; quello che sottobanco è amico del Cinghiale; quello che si sforza a parlare senza far trasparire nessuna inflessione dialettale; quello che quando lo vedi pensi: chi botta di culu che ha avuto questo; quello che pensa di passare, con le sue espressioni facciali, calibrate alla situazione, per un tipo intelligente; quello che fin quando nessuno parlava del malaffare a Palazzo dei Bruzi, se n’è stato zitto e a cuccia come tutti gli altri, salvo poi, a tavola parata, fare lo spadaccino – che fa? Tira fuori una storia che più che una accusa è un assist a Occhiuto.

Il senatore della Repubblica Nicola Morra eletto con 37 voti, in una recente intervista rilasciata alla stampa aveva annunciato un “inedito” sulle malefatte di Occhiuto. Roba forte, dice. E per questo annunciava anche un esposto in procura.

Morra ieri ha diffuso un comunicato dove spiega la malefatta di Occhiuto. Tutti ci aspettavamo chissà che cosa, tipo: la foto di Occhiuto che bacia la mano a Barbieri, il numero del conto corrente cifrato all’estero di Potestio, Occhiuto che riscuote la tangente da Lamanna, Granieri che conferisce la Santa ad Occhiuto, e roba così. E invece tira fuori la storia del muro dell’ospedale del Mariano Santo dove Occhiuto era progettista.

E dice così: «Non sapevamo fosse stato il sindaco Mario Occhiuto il progettista di questa opera. Abbiamo richiesto l’accesso agli atti e abbiamo ritenuto fare un esposto, perché il collaudo dell’opera merita approfondimento. Ora dovrà essere la magistratura a dare risposte, e speriamo in tempi rapidi».

Il senatore si riferisce al muro di contenimento posto a valle del nuovo padiglione del Reparto di Dermatologia oncologica del Mariano Santo, interessato nel 2011 da diversi fenomeni franosi, anno in cui a dirigere i lavori è Mario Occhiuto, e che hanno reso necessario, per “consolidare” il muro, nuovi interventi. Tant’è che ad oggi ancora non si sono risolti
E aggiunge:
«Il muro è stato realizzato nel 2015. Lo stesso collaudatore, nel 2016, ha constatato che erano in atto ancora movimenti franosi e dunque necessitavano ulteriori lavori. Nonostante ciò, l’area non è stata messa in sicurezza, rimanendo un pericolo per l’incolumità dei cittadini. Per questo speriamo che si faccia chiarezza e si ragioni con attenzione su come vanno fatti i lavori pubblici, che devono rispettare tutti i criteri di sicurezza e le prescrizioni di realizzazione».

Una cosa è certa: dove c’è Occhiuto c’è sicuro qualche ‘mmualicu, ma dove sta la rilevanza penale in questo esposto del senatore a trucco Morra, non l’ho capito. E soprattutto è questa l’emergenza legalità a Cosenza, per il senatore a chiacchiere Morra? Forse non si è reso conto, o nessuno lo ha avvisato, delle ultime “retate” della DDA? Che cosa ha voluto dire con questo esposto è difficile capirlo. In che modo pensava di colpire Occhiuto francamente mi sfugge. Cosa dovrebbe accertare la magistratura,  solo lui lo sa. E’ chiaro che è un modo per far vedere che lui combatte ad Occhiuto, ma in realtà quello che gli dice è acqua fresca.

Ed infatti Occhiuto gli risponde punto per punto: “Tanto per cominciare, riguardo all’esposto alla Magistratura che l’esponente del Movimento 5 Stelle ha annunciato di fare in relazione al fantomatico crollo di un muro nei pressi dell’ospedale Mariano Santo, occorre dire che nessun muro è crollato. E, soprattutto, che io, per ragioni di opportunità seppure non obbligato dalla legge, mi dimisi nel 2011 da direttore dei lavori dell’opera, quando diventai sindaco. Di conseguenza, non esistendo un muro crollato e nemmeno un mio ruolo professionale al riguardo quindi, tantomeno, una mia responsabilità, mi aspetto le pubbliche scuse da parte di chi è abituato a dare lezioni di correttezza”.

Continua: “Innanzitutto se è vero, come dice Nicola Morra, che il muro è stato realizzato nel 2015, a maggior ragione il suo assunto di accusa parte con un grave errore, visto che, appunto, mi sono dimesso nel 2011. In più, motivo per cui l’allarmismo del senatore Morra è fondato sul nulla, il nuovo padiglione del Mariano Santo è stato collaudato pochi mesi fa dal medesimo professionista che, secondo quanto afferma Morra, avrebbe espresso preoccupazione.

I relativi interventi sono stati effettuati nel 2015, con il nuovo direttore del lavori, ingegnere Marcello Falbo. Nel 2016 il collaudatore, riferendosi all’assetto geologico generale della collina, quindi al di fuori dell’area di cantiere (come rilevato nel corso di un sopralluogo anche da Carlo Tansi, direttore del Dipartimento regionale della Protezione civile) ha richiesto un monitoraggio temporaneo dei muri di sostegno, con strumenti molto sensibili, in grado di rilevare eventuali ulteriori assestamenti millimetrici. Assestamenti che, teoricamente, sono possibili prima che i tiranti applicati raggiungano la massima trazione. Il sistema di monitoraggio è stato commissionato dall’Azienda ospedaliera al Dipartimento regionale di Protezione civile, sotto la direzione dello stesso Tansi, in perfetta aderenza alla richiesta del collaudatore”.

Occhiuto smonta la finta denuncia del senatore a nonna Morra. E’ chiaro che è una finta polemica, creata ad arte per distogliere l’attenzione della gente dai problemi più importanti e per proteggere i corrotti e i mafiosi.

Il senatore amico di tutti Morra l’unica cosa che doveva dire in questa storia non l’ha detta. Ovviamente gliela diciamo noi. Per dimostrare la continuità dell’operazione di lucraggio sui suddetti lavori ad opera di Occhiuto, dopo le sue dimissioni nel 2011, basta chiedersi chi è l’ingegnere Marcello Falbo che ha preso il suo posto.

Marcello Falbo (brava persona umanamente parlando) è un prestanome di Occhiuto. L’ingegnere è da sempre al servizio di Occhiuto. Dai tempi del mOa, passando per la nomina a consulente del sindaco nella passata consiliatura fino ad arrivare agli ultimi incarichi, compreso quello del muro in questione.

Va detto che l’ingegnere Falbo come tanti altri dipendenti di Occhiuto è stato vittima di vrusciu da parte di Occhiuto. E questi incarichi, con i soldi dei caggi, sono una sorta di risarcimento danni all’ingegnere. L’unico modo possibile per recuperare qualcosa. Forse, più che sulle chiacchiere di Morra, è su questo aspetto che bisognerebbe indagare. Ma non lo dite a Nicola, per carità.

GdD