Il 2024 molto probabilmente ci porterà la sentenza di primo grado del processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza ammazzato il 18 novembre 1989 e i cui assassini girano ancora a piede libero per la città.
Alla sbarra infatti c’è solo l’ex fidanzata Isabella Internò, certamente responsabile, ma che copre ancora tutti coloro che l’hanno supportata nel progetto criminale. Il processo riprenderà il 9 gennaio: mancano meno di 10 testimonianze della difesa e poi si imboccherà la strada conclusiva con la requisitoria del pm Luca Primicerio. Nonostante l’omertà dei media di regime, l’esito di questo processo riscriverà la storia di Cosenza perché questo omicidio è lo specchio della città e le istituzioni non possono tirarsene fuori. Noi ci stiamo preparando perché i media reciteranno un ruolo fondamentale non tanto adesso che il processo è in corso ma subito dopo quella che sarà la sentenza. Qualunque essa sia. Di seguito, la lettera di Donata Bergamini a Internò di qualche mese fa, nel giorno del compleanno di Denis.
di Donata Bergamini
Cara Isabella
La tua ipocrisia non ha limiti.
Tu parli di caccia alle streghe?
Sappi che la strega a cui abbiamo dato la caccia per oltre 30 anni è quella che ha accompagnato alla morte mio fratello Denis il 18 novembre 1989. Ti lamenti perché è stato scoperto come è stato ucciso mio fratello mentre tu, smentita nelle tue bugie, avevi raccontato la fiaba del suicidio sotto un camion che lo aveva trascinato per 60 metri?
Ti lamenti del Pm? Ma ogni imputato lo fa soprattutto se è colpevole e le sue bugie vengono smascherate.
Ti lamenti delle decine di anni che ci sono voluti per arrivare alla verità che tu neghi spudoratamente? Dovrei lamentarmene io. Ti lamenti del fatto che io abbia partecipato a salotti televisivi e manifestazioni nel nome di Denis? Sappi che io l’ho fatto con un unico scopo: raggiungere la verità dopo depistaggi ed insabbiamenti. Sappi soprattutto che sono libera di farlo perché non ho ucciso nessuno.
Isabella. Oggi sono nel luogo dove è stato ucciso mio fratello. È il giorno del suo compleanno. Hai mantenuto la tua promessa: doveva essere tuo o di nessun’altra.
Così è stato. Sarà comunque per sempre nel nostro cuore e di tutti coloro che gli vogliono bene.
Per il tuo solo l’insostenibile peso della coscienza. Se ne hai una.