Cosenza. Lo sceriffo di Valle Crati posa il distintivo, la fine (tragicomica) dell’era Granata

di Carla Gatto

Fonte: Strettoweb (ciao granata)

Il 31 dicembre di ogni anno è il giorno in cui, volente o nolente, bisogna fare un resoconto: i ragazzi postano recap su TikTok con le loro foto più belle, i millenials si affidano al buon vecchio Facebook e condividono ricordi e frasi dove parlano di “nuovo anno, nuovo me”. I politici scrivono paragrafi di fine mandato dove esaltano quanto hanno fatto per la nazione, per la regione, per il paesino sul cucuzzolo della montagna. Le casalinghe “disperate” hanno già cominciato a cucinare da ieri sera, pronte a rimpinzare i parenti fino al cenone del prossimo Capodanno.

Tra lacrime e risate

Alti e bassi come per ogni anno, ma siamo sicuri che due persone, prima collaboratori e ora acerrimi nemici, hanno aspettato con trepidazione questa importante giornata. Da un lato, trombette in mano e calici pieni, abbiamo il sindaco di Carolei, Francesco Iannucci il quale, come anticipato in una nostra intervista“non vedo l’ora che arrivi il 31 dicembre”. Dall’altro, invece, un Presidente deve lasciare il suo trono e guardare verso nuovi, affannosi orizzonti: Maximiliano Granata, al timone del Consorzio Valle Crati, oggi termina il suo mandato. Lo sceriffo senza pistola infatti, oggi dovrà deporre il suo distintivo: il paladino dei depuratori, dei sistemi fognari e di chi più ne ha e più ne metta, abbandona il suo reame.

La fine del mandato nella contea del Valle Crati

Un epilogo triste, quello di Granata, ma per molti è l’inizio di una nuova, meravigliosa era per i comuni del Valle Crati. Dopo aver richiesto a gran voce le sue dimissioni, per il dissesto idrologico e finanziario a cui sono andati incontro i vari paesi affiliati al Consorzio, l’avvocato cosentino non si è mai scollato dalla sua poltrona di Presidente ma oggi, 31 dicembre, crediamo proprio che andrà via con tutta la sedia. Un ricordo forse, di quello che è stato, o un segno di quello che sarà. Infatti Granata, pur non ricoprendo più la carica presidenziale del Consorzio, un posto lo vuole comunque e, pur di accaparrarselo, come le vecchiette che vanno ad assistere alle feste di paese con le sedie pieghevoli, lui la poltrona se la porta da casa.

La vena da scrittore

Una poltrona che gli tornerà sicuramente utile, visto le nuove passioni: Granata non sarà più sceriffo, ma è diventato scrittore: il suo blog, di cui millanta migliaia di seguaci, è diventato il suo diario personale. E come i migliori adolescenti che si affacciano, per la prima volta, al mondo degli adulti, scrive di amichetti cattivi, di cottarelle, e di “best friends 4ever”.

L’avvocato sta infatti procedendo con una campagna di autoglorificazione elogiando il suo mandato e tutti gli amici che gli sono stati vicini in questo momento così delicato. Sulle pagine del suo diario… pardon, del suo blog “d’informazione indipendente e apartitico che riunisce diversi autori con passioni diverse” (ma a scrivere, almeno per ora, è solo lui), strizza l’occhio a nomi di spicco della politica calabrese e si lamenta dei cattivoni che gli hanno fatto la bua e di cui, come un bulletto alle medie, vorrebbe vendicarsi.

Il futuro di Granata

A discapito di quanto affermato in precedenza, non sarà lui “in persona personalmente” a provare la scalata alle Europee, ma ha comunque deciso che deve buttarsi nella mischia e appoggia gente di qua e di là come a dire, “‘ndo cojo cojo”Emblematico il caso delle candidature di Forza Italia e Fratelli d’Italia che, per le Europee del 2024, stanno lavorando sulle candidature di Rosaria Succurro (sindaco di San Giovanni in Fiore e presidente della Provincia di Cosenza) e Luciana De Francesco (consigliere regionale e presidente della I Commissione – Affari istituzionali).

Si tratta comunque di un toto-nome, ma l’ormai ex sceriffo della contea del Valle Crati sembra aver già deciso da che parte schierarsi: non lo afferma direttamente (eh, furbone!), ma propende per il partito di Berlusconi. E come lo fa? Pubblicizzando i panettoni dei fratelli Rizzo, che posano di fianco a Mario Occhiuto. E fin qui pure tutto bene, direte voi, almeno si è schierato. E invece no! Granata, per paura di cadere nel tanto temuto oblio, ha una buona parola per tutti ma, nella sostanza, nessun voto da portare.

La prossima mossa

Non solo Forza Italia quindi, ma anche Fratelli d’Italia con cui ha un “piccolo” conto in sospeso o meglio, un favore da ricambiare dopo averlo scelto come porta-borse. Ma non è mica finita qui! Ci sarebbe pure la Lega, con cui ha militato in compagnia di parenti e amici “pregiudicati” anche se, con l’arrivo di Simona Loizzo, i rapporti si sono rotti e ora il partito di Salvini è un “cattivone”. Ed è, forse, questo il motivo per cui, Dio ce ne scansi e liberi, che se la prende dal 2022 con l’assessore regionale Emma Staine, affermando che la sua corsa alla Regione fosse incompatibile per gli incarichi che già ricopriva. Le scelte appaiono diversificate, ma al momento sembra propendere per Forza Italia.

Tutto fumo e niente arrosto

Il suo, però, è solo un appoggio politico basato su un “pugno di mosche in mano”: Granata, per quanto militi nella politica calabrese con partiti dai nomi più disparati e fantasiosi, di concreto non ha nulla. Solo qualche amico che, si spera, non lo abbandoni come hanno fatto i sindaci dei comuni del Valle Crati. Altrimenti, e ci dispiace per voi, saremo costretti a leggere delle sue lamentele sul suo diario. Caro Avvocato Granata, ti auguriamo un sereno 2024 nella speranza di vederti sempre in prima linea a ricoprire il ruolo che ti riesce meglio, quello di “petrusino ogni ‘mmenesta”.