Cosenza, la sai l’ultima di Occhiuto? 475mila euro per le luminarie dell’anno che verrà!

di Michele Giacomantonio

C’è qualcosa di onirico e perverso nella visione che il sindaco ha della città, qualcosa che si rivela come pervicacemente crudele nei confronti dei cittadini. La distanza tra l’immaginario e gli interessi del primo cittadino e i reali bisogni della città e delle persone che la abitano,  non è solo siderale, ma si tramuta in un oltraggio, in una ferita ciclicamente rinnovata con supponenza, sbandierando un consenso che pure c’era, ma che oggi appare impallidito rispetto ai tempi della sua rielezione.

A sostenere quello spettro di consenso c’è il nutrito esercito di militanti dei social, pronti a gridare la magnificenza di un tempo che viene cantato come rinascimentale ed invece è di evidente declino.  Non c’è nulla di rinascimentale nel puntuale allagamento della città storica, come dimostrano i filmati che con impegno, ma senza successo, si è tentato di far passare per bufale dai soliti cortigiani. E qui si consuma il paradosso della post verità, palude dentro la quale Occhiuto puntella il suo consenso. Infatti assistiamo alla bizzarria  per cui personaggi titolari su Fb di profili chiaramente fake, giurano sulla falsità di un evento invece reale, rivelando per intero la complessità della costruzione del consenso ai tempi di Fb.

Ma la separazione tra il reale e la visione estetica che il sindaco porta avanti, si concretizza in mille dolorosi altri modi. Per esempio a distanza di pochi mesi dalla sua fastosa e costosa inaugurazione il noto ed inutile ponte di Calatrava troneggia su una scena da apocalisse, con case allagate e auto che affiorano dalle melmose acque successive ad un forte temporale. “La crema sulle mani sporche” si disse nel corso di una trasmissione che fece saltare i nervi al sindaco, ebbene quel ponte sospeso sulla rovina è esattamente questo, la metafora triste della condizione in cui versiamo.

E potremmo raccontare ancora le capriole di Occhiuto sulla vicenda metro, dalla dura opposizione simil Notav fino  alle trattative con Oliverio, oppure all’appendice di quella trattativa, che riguarda il destino del nuovo ospedale e dunque della salute dei cittadini. Oppure ancora la chiusura delle strade con delirio del traffico, che lui come uno sberleffo si ostina a definire “dolce”, mentre è caotico e snervante. Ma la perla rinascimentale di oggi è l’ultima determina sulle luminarie dell’anno che verrà, vero must di questa amministrazione: 475mila euro per soddisfare il gusto estetico del principe. Il centro storico può venire giù trascinato dalla pioggia, il fango potrà lambire il ponte delle meraviglie, le famiglie potranno languire nel bisogno, ma le vie avranno le lucine. Stiamo scavando il nostro baratro, ma con molta allegria.