Comune di Cosenza: Gestione del Personale ora è tempo di ripristinare la legalità
Aveva visto bene la Uil Fpl, nel lontano 2011, quando con nota 40744 del 28 luglio ammoniva, per mancata informativa preventiva, il Comune a revocare la deliberazione, fatta con lo specifico intento di revocare il concorso effettuato, concernente la rideterminazione della dotazione organica e di tutti gli atti consequenziali e successivi!
In data 28.7.2011 a mezzo stampa lo stesso sindacato contestava le nomine esterne effettuate dal primo cittadino.
In particolare la Uil ricordava al sindaco che “non si risparmia attribuendo incarichi e assunzioni e adattandoli alle proprie esigenze e non a quelle prevalenti dell’interesse pubblico e del buon funzionamento della macchina organizzativa comunale e delle esigenze del cittadino”.
Ad Occhiuto si contestava inoltre l’aver aumentato i posti dello staff del sindaco da 5 a 10 unità esterne “con una spesa di quasi 500 mila euro annue e con indennità aggiuntive allo stipendio da capogiro (anche per le categorie C), mortificando le professionalità interne”.
Nonostante la nostra presa di posizione, il sindaco in tutti questi anni, in totale spregio delle normative, del ruolo del sindacato e dei criteri meritocratici, ha preferito circondarsi di fiduciari “professionisti” incaricati dirigenti esterni, di personale di staff e di consulenti, privi in molti casi dei requisiti minimi previsti dalla legislazione vigente per l’accesso in quei ruoli.
La spesa per gli incarichi dirigenziali si avvicina al Milione di Euro annui, a cui si sommano ulteriori importanti somme per lo staff e per consulenze. Il mancato rispetto delle leggi ha raggiunto livelli emblematici se si considera che sin dal 2011 e per tutta la prima legislatura è stato contrattualizzato un dirigente, in barba all’art. 33, comma 3, del D.L. 4 luglio 2006, n. 223 che lo vietava, per come ribadito dalle Circolari n. 6/2014 e n. 4/2015 e altri dirigenti provenienti dal mondo della professione o rappresentanti di Ordini professionali che, si dice, non avessero requisiti di legge, che mai avevano ricoperto ruoli nella Pubblica amministrazione, diversi collaboratori dello Studio professionale del sindaco incaricati in staff.
L’inclinazione manifestata nella prima legislatura continua e raggiunge livelli ancora più allarmanti con la seconda legislatura dal momento che vengono reclutati professionisti di partito già diffidati dai competenti Organi dello Stato a restituire quanto guadagnato in altri Enti, ex sindaci, assessori e consiglieri, candidati non eletti e rispettivi parenti, e chi più ne ha più ne metta.
Ad oggi possiamo annoverare sei dirigenti esterni in servizio, circa 15 dipendenti in staff del sindaco, centinaia di consulenze. Assistiamo al quotidiano bistrattare dell’ordinamento in materia di reclutamento e di pubblico impiego, a danno dei dipendenti di ruolo, a meno dei pochi facenti parte del cerchio magico, titolari di PO; la macchina organizzativa comunale è stata trasformata in una “corte”, dove solo le briciole vengono destinate all’intero comparto; l’intero vertice dirigenziale coincide con i fiduciari dirigenti esterni, al punto che, anche l’ex comandante dei vigili, vincitore di concorso pubblico per Comandante è assegnato ad incarico diverso.
Ma seppur lenta, la giustizia fa il proprio corso, intervenendo con una pesante censura per l’Ente e sancendo, per il caso specifico, l’indiscusso e noto principio dell’accesso al pubblico impiego mediante concorso; la pesante battuta d’arresto per il comportamento scellerato dell’amministrazione viene dal Consiglio di Stato e riguarda la revoca del 2011 operata a danno dei legittimi vincitori di un concorso pubblico e in favore dei dirigenti esterni assunti (peraltro senza selezione pubblica).
Il Consiglio di Stato in data 05.06.2018 dispone che “nell’eseguire la sentenza, il Comune di Cosenza dovrà approvare le graduatorie dei concorsi illegittimamente revocati e procedere all’immissione in ruolo dei vincitori sulla base dei posti dirigenziali in organico disponibili”.
La delibera “creativa” n. 134 del 24.06.2018 è un evidente tentativo di aggirare e di eludere il giudicato, coinvolgendo l’intera Giunta e il Segretario Generale in precise responsabilità, dal momento che subordina le assunzioni a provvedimenti che dovranno redigersi in conformità a disposizioni normative non vigenti nel 2011, non vigenti alla data della Sentenza (le disposizioni introdotte dalla Madia non lo erano), che riguardano in maniera del tutto arbitraria la nuova programmazione di personale e che riportano all’attualità aspetti di finanza pubblica e di spesa del personale già valutati nel corpo della Sentenza.
Il mancato riconoscimento del più alto organo di giustizia amministrativa quale il Consiglio di Stato non può assolutamente trovare alcuna giustificazione! Siamo davanti ad una Amministrazione che non riconosce l’Ordinamento Italiano e che affida le sorti dei dirigenti vincitori a scelte politiche arbitrarie!!!
Ora è tempo di cambiare. Il personale del Comune non può essere gestito come le proprie aziende. La Uil Fpl non ci sta. Le sentenze si rispettano, non si eludono. Adempia l’amministrazione assumendo tutti i dirigenti vincitori e avvii una sana politica di gestione del personale. Le risorse ci sono e queste devono essere riservate prioritariamente a salvaguardare le posizioni dei vincitori di concorso, non possono essere riservate ai dirigenti esterni prescelti, per i quali riceviamo segnalazioni di non conformità ai requisiti previsti dalla legge.
Se legalità e merito non ritorneranno a splendere all’interno del Comune di Cosenza, sia per l’area dirigenziale che per il comparto, d’ora in poi il tempo del dialogo per la Uil Fpl è finito.
Per la Segreteria Provinciale
UIL FPL Cosenza
Elio Bartoletti