Cosenza: l’architetto Cundari e la droga nelle discoteche

Pubblichiamo integralmente un articolo di YouReporter risalente al 2010, all’interno del quale l’architetto Gianfranco Cundari, titolare di tre discoteche (Live e Loft a Cosenza e Mamaeli a Sangineto), disquisisce del fenomeno della droga tra gli adolescenti. 

Cosenza – Tredici anni non è l’età della prima cotta, degli esami di terza media o del motorino chiesto a mamma e papà. Certo è anche questo, ma non solo. Tredici anni è l’età in cui questi, ormai, ex bambini fanno la loro prima esperienza con la droga. Un semplice spinello? Spesso, ma anche e soprattutto cocaina e droghe cosiddette leggere. A rivelarlo è l‘Osservatorio dipendenze dell’Azienda Sanitaria provinciale di Cosenza. Purtroppo, però, manca un quadro certo del fenomeno. ‘Il motivo è semplice – spiega Antonietta Fiorita responsabile dell’Osservatorio – i baby assuntori di sostanze stupefacenti lo fanno saltuariamente e questo li induce a non maturare la consapevolezza della dipendenza. E se loro non si rivolgono al SERT è di fatto impossibile avere cifre certe’.

Tuttavia c’è chi, lavorando nel mondo dell’intrattenimento, qualche cifra è in grado di fornirla e, badate, la situazione è davvero molto allarmante. Lui si chiama Gianfranco Cundari, è un architetto, ma, allo stesso tempo, è titolare di alcune delle discoteche più frequentate e di moda del cosentino dove ogni settimana passano oltre 1500 ragazzi. Le sue parole sono pesanti come un macigno e vanno a scardinare convinzioni ben radicate.

Sciocca la platea del SERT quando, durante il suo intervento dice: ‘Il 90% di chi frequenta il Liceo Classico ‘Telesio’ di Cosenza si droga. Come faccio a saperlo? Se nella mia discoteca, per una festa di 18 anni, arrivano 120 ragazzi, sistematicamente capita che, all’improvviso, tutti spariscano; i genitori allora mi vengono a chiedere dove sono finiti e perché non balla nessuno. Vanno fuori a farsi le canne e a bere i superalcolici che si portano da casa, dal momento che io mi rifiuto di venderglieli. Pensate che la cosa faccia piacere ai loro genitori? Per niente, visto che, in occasione dei compleanni, sono proprio loro, i genitori, a dirmi che tanto sono maggiorenni e la bevuta, per una volta, se la possono anche fare’.

Cundari punta l’indice anche contro i locali abusivi ‘dove i ragazzi vanno a ballare, dove si mette musica tecno e hard che manda in tilt il cervello e li spinge, per alimentarsi, a bere e impasticcarsi’. L’architetto con la passione delle discoteche traccia poi la geografia delle scuole inquinate: ‘il Liceo Classico e il Liceo Scientifico di Cosenza sono quelli dove circola più droga, seguono il Liceo Classico e il Liceo Scientifico di Rende, e poi gli Istituti Tecnici‘. Come dire, nelle scuole frequentate dai ‘figli di papà’ girano più soldi e, di conseguenza, più droga.

E ancora: ‘Volete sapere cosa fanno al ‘Telesio’ di Cosenza? Prendono una microdose di cocaina, ci passano sopra un dito e poi la spalmano sulla sigaretta’. Insomma, non più o non soltanto i ‘vecchi eroinomani’ che vanno a iniettarsi la droga in luoghi appartati, ma ragazzine e ragazzini che, prima della versione di latino e del compito in classe di matematica, si prendono la loro dose di droga!”.

Fin qui il “Cundari pensiero”. Permetteteci di sorridere rispetto al tenore delle sue “denunce” e di sghignazzare alla ricostruzione della microdose di coca spalmata sulla sigaretta… Cundari predica bene ma razzola malissimo e non solo perché gli sequestrano le discoteche perché senza autorizzazione e senza misure di prevenzione (ed ha pure il coraggio di parlare dei “locali abusivi”…). Ma soprattutto perché questa sua molto presunta “guerra” alle droghe è solo uno specchietto per le allodole per farsi “bello” con le autorità costituite.

Speriamo che il procuratore di Paola Pierpaolo Bruni legga queste note e si faccia un’idea precisa di questo signore, che – detto per inciso -, dopo aver subito il sequestro della sua discoteca, sposta subito il luogo della festa in un villaggio frequentato da giudici corrotti e si fa beffe dei magistrati onesti. Altro che denunciare il consumo di droga degli adolescenti!