Cosenza: l’ASP dice sì dopo due anni ai 135 “falsi precari” raccomandati dalla politica

E’ la delibera numero 1818 del 16 novembre, cioé di oggi.

Tra tutte quelle che ha firmato il dg dell’ASP Raffaele Mauro, alias Faccia di plastica, questa è di gran lunga la più folle e la più assurda. Perché solo lui avrebbe potuto firmarla.

L’ASP di Cosenza ha recepito le indicazioni della Regione e ha riconosciuto valida a tutti gli effetti la convenzione, che aveva ignorato per quasi due anni, con la quale venivano assunti gli ormai celeberrimi 135 “falsi precari” inseriti in un altrettanto famoso elenco di parenti e clienti stilato da quasi tutti i partiti dell’arco politico e dai sindacati confederali corrotti, capeggiati dalla CGIL. 

In pratica, l’ASP di Cosenza, dopo aver contestato per quasi due anni la posizione del “falsi precari” e non averli retribuiti pur facendoli lavorare, adesso improvvisamente fa marcia indietro e accoglie i raccomandati, con la clausola, che a questo punto vale davvero poco, che toccherà alla Regione ripianare il “problema” sotto il profilo economico.

Un pugno nello stomaco a tutti i calabresi onesti, una faccia di bronzo senza confini. 

Era stato il commissario dell’ASP Gianfranco Scarpelli ad incaricare ufficialmente il coordinatore dei distretti sanitari Antonio Perri (due elementi affiliati al clan del Cinghiale) di firmare la convenzione con il Dipartimento 10 della Regione. Tutto questo accadeva a pochissimi giorni dalle Regionali 2014. E’ del tutto evidente che questi 135 “falsi precari” hanno spostato un bacino consistente di voti.

Il destino dei 135, quindi, seguiva un iter che definire tortuoso è poco. Non appena i media hanno tirato fuori l’elenco, alquanto imbarazzante, dei clienti della politica, l’ASP prima ha provato a sospendere l’utilizzo dei lavoratori ma poi ha rivisto la sua decisione e, anche se non li ha mai retribuiti, li ha regolarmente inquadrati e quindi utilizzati.

Il costo complessivo delle ore di lavoro del 135 lavoratori, ricondotto al costo orario degli Lsu-Lpu, ammonta per l’intero periodo di utilizzo a 1 milione 178 mila 698 euro di ore lavorate (132.438).

“Preso atto – si legge nella delibera – che a seguito della convenzione, l’ASP di Cosenza, pur avendo posto in essere tutte le procedure di utilizzo e gestione dei lavoratori nelle attività aziendali, non ha recepito la convenzione con formale atto deliberativo;

ritenuto necessario prendere atto della stessa al fine di garantire i diritti dei lavoratori utilizzati;

considerato che il presente atto non comporta nessun onere economico a carico del bilancio dell’ASP (paga la Regione, cioé sempre i cittadini…, ndr); 

DELIBERA

“di prendere atto che i lavoratori sono stati utilmente avviati e utilizzati alle attività aziendali nei diversi uffici territoriali dell’ASP…”.

Insomma, tuttapposto. L’ennesima presa per i fondelli per i lavoratori onesti della Calabria intera è servita e adesso capiamo perfettamente perché ancora la “politica” non ha cacciato Mauro dall’ASP. Dove la trovano un’altra Faccia di plastica che si prende la responsabilità di firmare queste porcate?

Grazie a tutti.