Cosenza, le attese del settembre giudiziario

Quello che tutti i cosentini si aspettano è un settembre all’insegna della chiarezza giudiziaria. Insieme, finalmente, ad un po’ di pioggia e frescura.

Le risposte che la procura di Cosenza è chiamata a dare ai cittadini sono tante e necessarie per ristabilire, anche a Cosenza, quel minimo (non dico totale) di legalità che da troppo tempo manca. Indispensabile per il vivere civile. La totale (in questo caso “totale” va bene) mancanza di legalità e trasparenza a Cosenza, specie nelle faccende pubbliche, a tutti i livelli, ha permesso ad una cupola di pochi “eletti” di arricchirsi a dismisura, saccheggiando sistematicamente le casse pubbliche. Mentre la povertà in città aumenta. Una cupola che gli specialisti di cose mafiose oggi chiamano “massomafia”. I cui capi occupano quasi tutti posizioni apicali nella pubblica amministrazione. Ovvero in tutte le istituzioni pubbliche nate dalla Costituzione con l’unico scopo di servire il popolo.

Enti chiamati a tutelare l’economia collettiva, la salute, la sicurezza, la giustizia, e i diritti dei cittadini, che però, tutto fanno, tranne che questo. Da noi il sentimento “patriottico” non ha mai attecchito: da noi la “cosa pubblica” è di chi la gestisce. Chi amministra denaro pubblico, ad esempio, decide sempre in base ai propri interessi, prima ancora che di quelli della collettività. Questa è prassi. Tutelati nel loro “maneggio” dai compari della cupola che hanno il potere di garantire l’impunità. Non c’è nessuno che controlla il loro operato. Non hanno nessun “controllore”. Perché chi dovrebbe esercitare questo ruolo, a tutela degli interessi collettivi fa, spesso e volentieri, parte della cupola. Questo è, e lo sapete tutti.

Il dottor Spagnuolo e l’aggiunta Manzini dovranno spiegare ai cittadini a che punto sono le loro indagini sul “sistema Cosenza”. E non è vero che i magistrati non possono parlare ai cittadini. Non possono parlare delle indagini nello specifico, ma dire ai cittadini a che punto sono o che fine hanno fatto importanti inchieste di interesse collettivo, è un loro dovere che spesso dimenticano. Perché non c’è nessuno che glielo ricordi istituzionalmente.

Vediamo i più significativi procedimenti a cui sta lavorando la procura di Cosenza da oramai tanto tempo e che in questo settembre dovrebbero trovare conclusione.

Inchiesta appalti spezzatino: cottimi fiduciari e somme urgenze.

Inchiesta a carico di Potestio (ex capogabinetto) Cucunato (ex dirigente esterno nominato da Occhiuto) Pecoraro (attuale dirigente comunale), accusati di aver favorito illecitamente alcune ditte attraverso l’uso improprio dell’affidamento diretto.

Inchiesta su Cirò, accusato dal sindaco Occhiuto di aver sottratto oltre 50mila euro dalle casse dell’economato.

Inchiesta su voto di scambio a carico di Paolini (candidato non eletto alla carica di sindaco). Inchieste sulla depurazione (ricordiamo che la procura ha sequestrato diversi depuratori). Inchiesta sui tanti roghi di questa triste estate. E per ultima l’inchiesta sul tragico rogo a corso Telesio. Queste a mio avviso sono quelle che hanno il “codice rosso”. Da come “finiranno” queste inchieste capiremo molte cose.

Per le questioni di mafia, dichiarazioni dei pentiti, piazza Fera/Bilotti, voto di scambio, appalti truccati, tutto è in mano al dottor Gratteri da tempo. L’inchiesta sul “Sistema Cosenza”, come tutti sapete, esiste oramai da almeno due anni.  Ricordiamo che da questa inchiesta sono scaturite diverse operazioni antimafia: il Sistema Rende, Castrolibero, Acri, Marano, e la richiesta d’arresto per il consigliere regionale Orlandino Greco. Un lavoro che va avanti da anni e che è passato di mano in mano a diversi pubblici ministeri tra talpe, veti politici, accordi sottobanco, fuga di verbali e notizie. Su tutto questo c’è chi dice che Gratteri è alla svolta, ma c’è anche chi dice che Gratteri non farà niente perché ha già preso accordi politici per la sua candidatura alla Regione.

Anche qui vedremo. Una cosa è sicura in Calabria: la Giustizia non è mai cosa certa. O meglio: scienza esatta.