Cosenza. Le mani del Cinghiale sul Patrimonio dell’Asp. Il ruolo di Sosto&Borromeo, la coppia diabolica

Gennaro Sosto e Giovanna Borromeo

Il mondo incantato dell’Asp di Cosenza è come una giostra impazzita dalla quale salgono e scendono un’infinità di loschi personaggi, tutti impegnati a mungere questa mucca ben nutrita che nel corso di un trentennio ha arricchito banditi, malandrini e colletti bianchi di vario genere.

Tra i tanti, il più grande (e grosso) è salito sul proscenio molti anni fa e non è mai più sceso. Parliamo del celeberrimo Cinghiale, al secolo Tonino Gentile che, tomo tomo cacchio cacchio come direbbe Totò, continua ad imperversare e a fare il bello e il cattivo tempo, potendo contare sui suoi fidatissimi dirigenti interni, tutti asserviti al suo potere e pronti a servirlo nelle più bieche nefandezze. L’ex senatore ha messo in piedi una vera e propria holding. Non c’è appalto sia dell’Asp sia dell’Azienda Ospedaliera sul quale non ha messo le mani. Dei vari Fra’ Remigio Magnelli, Tonino Perri detto Wikipedia, Gianfranco “piazza” Scarpelli e compagnia cantante scriviamo ormai da anni, ma tra tutti quelli che rivestono un ruolo centrale negli interessi della famiglia dei Cinghiali è più che mai il caso di approfondire il discorso sulla coppia diabolica formata da Gennaro Sosto e Giovanna Borromeo. Lui è stato direttore dell’Ufficio tecnico aziendale fino a quando non si è trasferito in Molise  poi in Campania, sempre grazie al suo “capo” Cinghiale. Lei è ufficiale rogante ma soprattutto dirigente con nomine multiple in ogni dove e in particolare nell’Ufficio Acquisti Beni e Servizi, al Patrimonio e all’Ufficio Gare e Contratti. Una sorta di “piovra” dai mille tentacoli.

In sostanza, Sosto se n’è andato via ma ha lasciato la… moglie a gestire tutte le trame e i loschi affari della cricca del Cinghiale. Il Sosto, prima di andare via, è stato anche presidente di varie commissioni di gara, tutte funzionali agli amici del Cinghiale. Tra queste, spiccano gli appalti delle pulizie per un importo di oltre 60 milioni di euro e dell’energia, per oltre 50 milioni, sui quali si sono “abbuffati” alla grande con stecche milionarie. In questi mesi invece sono in corso gli appalti della mensa, il nuovo appalto delle pulizie e quello delle lavanderie, tutti gestiti dalla Borromeo in Sosto. E non serve essere profeti per capire che fine faranno.

Ma ci sono anche i cosiddetti “affari correnti”. Per esempio, il nostro fedele infiltrato dentro l’Asp, curiosando tra le carte, ha scoperto che il Cinghiale disponeva di un magazzino inutilizzato di 800 metri quadrati a Rende, in via Milano, e così per non lasciarlo vuoto, ha pensato bene di darlo in fitto all’Asp di Cosenza, giusto per tirarci su qualche spesuccia. Ma il magazzino del Cinghiale non era come gli altri: solo perché c’era la sua “zampa” doveva essere affittato ad un prezzo almeno triplo rispetto a quello del suo effettivo valore. E così, con la disponibilità del buon Scarpelli e la complicità di Sosto, il magazzino è stato affittato per un costo annuo di 166 mila 174 euro e 70 centesimi, al prezzo sbalorditivo di 17,31 euro al metro quadro quando la media di tutti gli altri immobili locati dall’Asp di Cosenza è di 4 euro al metro quadro.

Giusto per fare due conti: il magazzino affittato al prezzo di mercato avrebbe fruttato non più di 48.000 euro all’anno mentre ne ha prodotto ben 118.174,70 in più, che – moltiplicato per almeno 10 anni da quando va avanti questa “truffa” – ha determinato un arricchimento “criminale” di 1 milione 181 mila 747 euro, soldi rubati ai contribuenti e sottratti alle spese mediche di migliaia di cittadini.

Ovviamente il magazzino non risulta intestato al Cinghiale, com’è facilmente immaginabile, ma è riconducibile alla Blu Service ossia al famigerato Michele Marchese, fedelissimo prestanome della bestia, che peraltro ha anche altri contratti con l’Asp di Cosenza per milioni di euro, in quanto ha l’appalto per la manutenzione degli automezzi e delle ambulanze, altro grande business da sempre controllato dal Cinghiale.

Come abbiamo scoperto l’ultima perla? In questi mesi l’Asp sta revisionando tutti i canoni di locazione per aggiornarli ai prezzi di mercato e indovinate chi è la dirigente che se ne occupa? Sì, proprio lei, Giovanella tagliatella Borromeo, compagna di Sosto e responsabile del patrimonio di tutta l’Asp di Cosenza, compresi gli affari con Marchese e compari vari.

Quello tra Sosto, Borromeo e Gentile è un sodalizio solido e ben collaudato che ha sempre dato ottimi frutti. Aver affidato la gestione del settore Patrimonio dell’Asp di Cosenza alla Borromeo è come aver affidato il Centro Trasfusionale a Dracula, Il patrimonio dell’Asp è costituito da centinaia di immobili, intorno ai quali girano centinaia di milioni di euro da distribuire tra le ditte che si occupano di servizi, forniture e manutenzioni. Veramente un bel banchetto. Come mai il commissario La Regiona continua a dare copertura a questa cricca interna all’azienda che ha il monopolio di tutti gli affari? E’ evidente che devono avere importanti coperture anche nel porto delle nebbie così come nella Guardia di Finanza, che pur stazionando tutti i giorni nei corridoi dell’Asp, non riesce a scoperchiare la fogna della sanità.