Cosenza. Le “Ville” della salute mentale come “Todo Modo” (di Saverio Di Giorno)

di Saverio Di Giorno

Leonardo Sciascia scrisse “Todo Modo” anticipando il delitto Moro. È un giallo sui generis nel quale all’interno di una sorta di ricovero religioso gestito dalla Chiesa, si muovono rappresentanti politici, membri del crimine. Un luogo dove la cura delle anime diventa cura del denaro. Un luogo di silenzio e segreti. Forse lo ha scritto dopo un soggiorno in Calabria, perché qui da noi di luoghi del genere – purtroppo – se ne trovano diversi. Zone grigie dietro i cui cancelli è difficile anche solo appurare quello che succede e nei quali l’amministrazione economica fa a cazzotti con l’amministrazione sanitarie.

Sono le varie Villa Verde, Villa degli Oleandri, Villa Aurora. Salite in vari momenti agli onori della cronaca ma da sempre presenti nei decenni passati nelle cronache più buie. Sono luoghi che passano sotto silenzio, ma nei quali proprio grazie alla poca trasparenza, passano degli snodi della storia di questa regione inaspettati. Il caso di Salvatore, ultrà del Cosenza, ha sollevato un’attenzione e ha prodotto testimonianze simili, ma non è la prima volta che tali luoghi nel corso della storia e dei verbali affiorano.

Le ville come luogo di ricovero per criminali

Se i poveri disgraziati finiscono nel dimenticatoio, sono anche luoghi nei quali medici compiacenti, amministratori senza scrupoli negli anni hanno potuto elargire favori e coprire criminali. Nel libro “Sodomìa” che raccoglie alcune testimonianze inedite dei decenni passati da alcuni collaboratori di giustizia e inquirenti ne emergono due. In un primo passaggio un collaboratore racconta

“…Molte volte come coperture si usava farsi rilasciare perizie false: infermità mentale ad esempio. Una vecchia tecnica per uscire dai processi. C’era Villa Verde in cui venivano ricoverati criminali di mezza Calabria…”. Tali perizie diventavano anche di ricatto per la credibilità di tali collaboratori e ancora in un secondo passaggio che racconta come alcuni medici erano anche gli anelli di collegamento (insieme agli avvocati) verso la politica: “Volevamo arrivare alla procura antimafia, al pm Lombardi. Tramite l’avvocato potevamo agganciare il dott. Lanza, che operava a Villa Ortensia e, tramite lui, Lombardi”. Di recente tali movimenti hanno trovato conferma anche nelle dichiarazioni altri collaboratori anche di altre arre calabresi, come Andrea Mantella, azionista e leader del clan vibonese dei Piscopisani e Samuele Lovato, esponente della cosca Forastefano di Cassano e Sibari.

Le ville e il Covid

È sempre la poca trasparenza e la gestione “allegra” che aveva causato non poca preoccupazione e panico durante il periodo di pandemia. Nei momenti più critici e di tensione a più riprese Iacchite’ aveva documentato uno strano passaggio di pazienti tra Villa Verde e altre strutture appartenenti sempre allo stesso gruppo di gestione, in questo caso la Tirrenia Hospital. Costi tampone gonfiati, ma soprattutto conteggi di pazienti che entravano e uscivano avevano prodotto segnalazioni a pioggia in redazione e se ne erano anche interessate le autorità senza troppe conseguenze, nonostante si fosse parlato anche di qualche morte sospetta. https://www.iacchite.blog/bocchigliero-belvedere-e-villa-verde-tra-virus-e-legge-del-denaro-di-saverio-di-giorno/. All’epoca i dipendenti descrivevano il clima imposto da Crispino, il patron designato dai poteri forti per queste “ville”. Era il momento in cui si stava decidendo la nuova gestione e in contemporanea avevano “preso fuoco” anche i pullman della ditta Preite entrata in cordata nella vicenda. Questo per dire che le vicende di pazienti psichiatrici sono i prezzi altissimi che chiede il potere e il denaro intorno a questi luoghi

Le altre ville e la gestione dei fondi

Se seguiamo lo schema di acquisizioni e controlli di questo gruppo si arriva anche nel Reggino con Villa Aurora, il cui crac e le cui vicende sono più volte finite sotto i riflettori. Una volta in maniera clamorosa per il caso dei doppi pagamenti all’Asp (siamo nel 2015). Si trattava di una transazione di 6 milioni di euro allo studio radiologico Fisher di Siderno.

Transazioni, doppi pagamenti, ‘ndrangheta, malagestione e morti contestate. Manca la chiesa, o forse no, e poi gli elementi ci sono tutti per mettere in scena “Todo Modo” di Sciascia. Secondo lo scrittore siciliano sono questi luoghi sempre un po’ dimessi e fuori dall’attenzioni il modo migliore per descrivere e far vedere il vero volto e la vera gestione del potere.