Al Prefetto di Cosenza Cosenza, 7 settembre 2018
OGGETTO: Disattesa la raccolta firme contro la Metro tramvia di Cosenza
Egregio Prefetto,
l’imminente apertura del cantiere per la costruzione della metrotramvia di Cosenza, come ampiamente annunciato dal sindaco di Cosenza, ci impone di porre alla sua attenzione il mancato rispetto delle norme democratiche.
Oltre due anni fa, cittadini e associazioni raccolsero centinaia di firme per dire no alla metro. Si chiedeva l’indizione di un referendum popolare, affinché fosse la città a decidere se realizzare un’opera di grande impatto che avrebbe stravolto un’area importante di Cosenza e la sua viabilità.
L’iniziativa trovò il sostegno dell’attuale sindaco, che era in piena campagna elettorale (per il suo secondo mandato) e che oggi ha cambiato idea, diventando il primo sostenitore dell’opera che vuol far passare come un investimento che arricchirà la città di un grande Parco del benessere.
Questo è il tentativo messo in atto dal primo cittadino bruzio per spostare capziosamente l’attenzione dei cosentini dall’inutilità dell’opera agli eventuali benefici di un parco urbano, allo scopo di nascondere la sua mutata idea sulla realizzazione dell’opera.
In data 12 giugno 2017, i cittadini (in numero complessivo di 225) hanno protocollato al Comune di Cosenza una petizione avente il seguente oggetto: “Proposta per l’indizione di una commissione popolare sulla metropolitana leggera”, con la quale hanno chiesto al Sindaco “in adempimento a quanto previsto dallo Statuto comunale, di proporre agli organi statutari competenti l’indizione di una consultazione popolare sull’opportunità che un treno, o un treno di superficie passi per viale Parco, modificando irreparabilmente la vivibilità della città e l’assetto urbanistico della stessa”.
La richiesta è stata motivata da una serie di argomentazioni di natura tecnica, economica ed ambientale sulla incompatibilità economica ed ecologica dell’infrastruttura. L’art. 8 dello Statuto comunale al comma 1 prevede che: “La petizione è inoltrata al sindaco il quale, entro 30 giorni, la assegna in esame all’organo competente e ne invia copia ai gruppi presenti in Consiglio comunale. Se la petizione è sottoscritta da almeno 200 persone, l’organo competente deve pronunciarsi in merito entro trenta giorni dal ricevimento”. Tutto inutile, di giorni ne sono passati oltre 400 e nessuna risposta è pervenuta da parte del Comune. La petizione popolare è stata, dunque, pienamente disattesa.
Solo ieri il senatore Nicola Morra ha dato notizia delle mancate richieste, da parte dell’amministrazione comunale bruzia, delle autorizzazioni propedeutiche alla demolizione dell’ex hotel Jolly, mentre il sindaco, non solo ha sempre assicurato di esserne in possesso, ma ha iniziato, nelle scorse settimane, a demolire l’edificio. Arbitrariamente.
Questa notizia fa sorgere legittimi dubbi, poiché anche i progetti per la realizzazione della Metro e del Parco del benessere potrebbero essere privi delle necessarie autorizzazioni. Sembra, infatti, che manchino il progetto esecutivo, le autorizzazioni VIA e VAS, la variazione urbanistica al piano dei trasporti, visto che essi non sono mai stati esibiti, benché richiesti dai vari comitati cittadini.
La metrotramvia di Cosenza è un gioco truccato, costa oltre 200 milioni di euro provenienti dai fondi europei, avrà grande impatto ambientale e costi di gestione enormi, avrà tempi di trasporti doppi rispetto ai bus su gomma (45 minuti contro i 22 minuti attuali dei bus), è un’opera che è stata decisa di realizzare solo per lucrare denaro e aumentare le clientele politiche. Sarà uno sperpero di soldi pubblici che provocherà un danno irreversibile alla città, trattandosi di un progetto obsoleto, stravolgerà il piano del traffico urbano, causerà la perdita di numerosi parcheggi, la crisi delle attività commerciali situate lungo il tragitto della metro e il taglio di centinaia di alberi che abbelliscono attualmente il viale destinato a scomparire, che può essere considerato a tutti gli effetti “un punto di vista” (art. 136 Codice dei Beni culturali e del Paesaggio) da cui si gode lo spettacolo delle bellezze silane. Per tutti questi motivi, chiediamo che l’opera venga fermata in attesa di compiere gli accertamenti tecnici e legali necessari.