Cosenza, lo psicodramma di Ciglio e Franz Caruso: la Sinistra Cgil dalla parte del preside

L’apertura del procedimento disciplinare con la convocazione del 20 maggio a Catanzaro nei confronti di Massimo Ciglio lascia più che perplessi.

Perché mai l’arroganza intimidatoria di un sindaco che invoca misure repressive nei confronti di un Dirigente scolastico che esprime democraticamente una legittima presa di posizione ed adotta la conseguente pratica dovrebbe essere oggetto di attenzione da parte dell’USR? Si vuole perseguire il coraggio di uscire dalle quattro mura dell’edificio della scuola che si presiede e di esporsi a favore dei diritti dei piccoli alunni alla socialità e ad una maggiore vivibilità del territorio su cui ricade un plesso scolastico?

Eppure l’USR avrebbe ben altre gatte da pelare innanzitutto al suo interno e poi con dirigenti scolastici che travalicano le loro prerogative e si credono presuntuosamente onnipotenti, con organici insufficienti che vengono tagliati ogni anno, con amministrazioni provinciali inadeguate e affatto trasparenti, con edifici che fanno acqua da tutte le parti, con bisogni formativi e sociali che guardano con speranza a quel mondo della scuola da cui invece spesso ricevono delusioni ed esclusioni. Certo, l’USR può godere del silenzio omertoso, quando non della complicità, di gran parte dei livelli regionali della politica e dei sindacati di categoria e per questo si permette di fare quel che fa (o che non fa).

Basti mettere a confronto l’attivismo nella convocazione del dirigente Ciglio ed il silenzio tombale sui diversi casi di corruzione e malaffare che hanno investito l’USR calabrese o sugli scandalosi comportamenti di certi dirigenti scolastici (su tutti la ex del “Valentini-Majorana” di Castrolibero), sui quali anzi in genere si posa il penoso manto protettivo degli “amici degli amici”.

Esprimiamo ancora una volta solidarietà al dirigente Ciglio e la nostra netta condanna del comportamento del Sindaco. Contemporaneamente vigileremo affinché nessuno nell’USR, magari per dimostrare sudditanza a certa politica, forzi la mano per arrivare in maniera del tutto improvvida verso qualche forma di sanzione. Il 20 maggio saranno in gioco un pezzo di democrazia e una visione di quello che la scuola deve essere. Non permetteremo che qualche interesse particolare operi per distruggerli.

Pino Assalone, coordinatore di “Democrazia e Lavoro” – Sinistra CGIL