Cosenza, l’ultima di Spagnuolo: Occhiuto disobbediente come Lucano! E la Manzini che fa?

Non c’è pace per Marisa. Non fa in tempo a mandare i carabinieri a palazzo dei Bruzi per sequestrare tutti gli atti che riguardano l’intrallazzo del “canile di Donnici” che Nicola Morra ha già depositato un altro esposto. Questa volta in merito all’appalto spezzatino per la “guardiania” all’ex Hotel Jolly. Un appalto che oltre al solito frazionamento per aggirare la legge, presenta una particolarità inedita: l’edificio non risulta di proprietà del Comune di Cosenza, ma delle Regione Calabria. I cosentini pagano per tutelare un bene non loro. Ma si sa che Occhiuto è generoso (ccura guagna di caggi) e queste sottigliezze a lui non interessano, come non gli interessa rispettare regole e Leggi, se queste sono ingiuste; l’importante è affidare sempre, direttamente e quantunquemente, l’appalto agli amici degli amici, per il bene della città (?!). Perché è per il bene di tutti noi cittadini che Occhiuto fa tutto quello che fa. Del resto se la disobbedienza civile vale per il sindaco di Riace, perché non deve valere anche per Occhiuto?  

Infatti quasi tutta l’azione amministrativa di Occhiuto si è basata sulla disobbedienza alle regole e alla Legge, sempre in nome e per conto degli amici degli amici, e per il bene della città (?!). Potremmo definirla, al pari di quella di Lucano, un’azione a carattere umanitario per venire incontro alle tante sofferenze che i suoi numerosi creditori hanno dovuto subire in tanti anni di inutili richieste di pagamento. Se Lucano per difendere e tutelare i profughi non si è mai fatto scrupolo di infrangere la legge, Occhiuto, allo stesso modo, si è sempre adoperato, violando la legge e le regole, per difendere i giusti interessi degli amici degli amici. Cambia il destinatario del “favore”, ma non le intenzioni, e i presupposti umanitari che muovono le loro azioni di disobbedienza civile, restano uguali per entrambi. Profughi e amici degli amici uniti nella lotta. A meno che qualche razzista e buonista non pensi che i profughi siano migliori degli amici degli amici. Vorrei vedere!

Povera Marisa, costretta a lavorare anche i fine settimane per far fronte all’enorme mole di lavoro a cui il senatore Morra l’ha costretta. E a differenza della procura di Locri (quella che ha arrestato Lucano), in perfetta solitudine. Quasi tutti i suoi colleghi, a cominciare dal suo capo Spagnuolo, non condividono lo spirito persecutorio messo in atto da Marisa contro quell’umano di Occhiuto. Che sbaglierà pure a non rispettare la legge, ma la nobiltà del fine giustifica i mezzi. Se non fosse stato per Occhiuto, tanti amici degli amici sarebbero finiti in cattive acque, così come succede ai profughi che si avventurano per mare. Forse che la vita di un profugo vale di più di quella di un amico degli amici? Non penso proprio! Sembra sia quello che Spagnuolo abbia detto a Marisa in una concitata discussione filosofica su cosa è bene e cosa è male.

Quello che deve capire la Manzini – spinta da quell’insensibile di Morra che fa comunella con Salvini – è che con il suo atteggiamento minaccioso e persecutorio, nei confronti di una figura umana come quella di Occhiuto, ben voluto da tutti, specie da Spagnuolo, proprio perché disposto ad immolarsi per gli amici degli amici, rischia di produrre l’effetto contrario a quello sperato. O di non produrre nessun effetto, così come è successo fino ad ora. Nonostante migliaia di perquisizioni al Comune, centinaia di interrogatori, decine di esposti circostanziati, pacchi di prove fotografiche e documentali, senza contare i testimoni, e i pentiti. Un lavoraccio che ti obbliga a sgobbare notte e giorno, ma che non produce nessun risultato. Lo scudo degli amici degli amici che lo protegge, come hai capito, è impenetrabile. E più volte ti è capito di sbatterci la faccia. Lo so, in tanti ti dicono di lasciar perdere, ma se non lo fai è perché credi davvero nel principio che la Legge è uguale per tutti. E nonostante l’umanità degli intrallazzi di Occhiuto, bisogna sempre affermare che nessuno è al di sopra della legge, pena le barbarie. Ma questo, cara Marisa, non tutti sono in grado di capirlo. Anche perché è convinzione diffusa che c’è chi può permettersi di stare sopra la legge: soprattutto chi ha deciso di violare la legge per salvare bambini, donne, anziani e gli amici degli amici. Se hai salvato un amico degli amici o un profugo, in violazione della legge, beh, è giusto, secondo tutti, chiudere un occhio. Ma non si può. Per quanto vorremmo. La legge è legge, anche se ingiusta. E la Legge va rispettata, sempre e comunque.

Se il tuo senso di giustizia è così alto, cara Marisa, allora ti consiglio di muoverti diversamente, così come ha fatto il procuratore capo di Locri Gigi D’Alessio. Il quale prima di procedere all’arresto di Lucano, su suggerimento di certa politica, sì è bene accertato che governo, ministri, pezzotti politici, e gli amici e degli amici fossero d’accordo con tale “determinazione”. Una volta incassato l’ok da tutti, si è mosso. Pensa, cara Marisa, che Gigi D’Alessio, ha arrestato Lucano con l’accusa di aver commesso un illecito nell’assegnazione diretta dei lavori, per scopi umanitari, della raccolta dei rifiuti nel paesello di Riace con gli asinelli, di poche migliaia di euro. A confronto l’umanità di Occhiuto, nell’assegnare gli appalti spezzatino agli amici degli amici, è alta quanto l’Everest, rispetto al sassolino di Lucano. E allora, cara Marisa, ti pongo alcune domande: tu le coperture politiche ce l’hai?  Hai chiesto ai pezzotti romani se puoi procedere? Se non hai fatto questo, tutto è inutile.

E allora: la prossima volta che quel rompicoglioni di Morra si presenta di nuovo nel tuo ufficio con l’ennesimo esposto contro quell’umano di Occhiuto digli così: invece di continuare a fare avanti e indietro dal mio ufficio, visto che sei perfettamente a conoscenza della situazione di isolamento e boicottaggio che vivo in procura, adoperati a contattare il ministro per sollecitare l’invio dell’ispezione annunciata, e a promuovere qualche iniziativa parlamentare di spessore sullo stato della giustizia a Cosenza. Inoltre da presidente della commissione antimafia chiedi un po’ di “conto” anche alla Dda di Catanzaro. Magari si smuove qualcosa.

Fai così Marisa, altrimenti Morra continuerà ad usarti come paravento per le sue diatribe locale. Mettilo di fronte alle sue responsabilità. Perché ho come l’impressione che Morra abbai solamente. Fa vedere che denuncia Occhiuto, rendendo pubbliche le sue denunce –  con la consapevolezza che non faranno mai un passo fuori dal tuo ufficio – solo per darsi il tono di chi combatte il malaffare, senza poi adoperarsi per metterti in condizione di svolgere il tuo lavoro serenamente. Nonostante la sua profonda conoscenza dello stato di degrado morale e etico in cui versa il tribunale di Cosenza.

Fidati Marì, e ricordati che quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare, e ora tocca a noi iniziare a giocare (scusami se ho usato il plurale, accomunando la tua persona anche alla nostra, ma in questa storia ci sentiamo vicini a te, spero capirai). Ci sentiamo.

GdD