Malasanità a Cosenza, Maria Barca ha perso la vita per una infezione dopo un intervento di routine. 10 anni (!) di attesa per la solita sentenza-farsa

Foto di Fabrizio Liuzzi

Aveva suscitato grande scalpore e profonda commozione la morte di Maria Barca, dirigente medico anestesista dell’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza da ben 28 anni. Per tutta quella maledetta giornata, il 12 dicembre del 2016, in ospedale il nervosismo e l’agitazione si tagliavano a fette. Da allora sono passati 9 anni e mezzo ed è stato necessario tutto questo maledetto tempo per arrivare alla solita sentenza-farsa del porto delle nebbie di Cosenza, che ha condannato a 6 mesi (!) di reclusione gli anelli più deboli della catena, i due medici di turno… con pena sospesa e senza nessuna conseguenza. Mentre i “pezzi grossi” sono stati tutti assolti come da scontato copione.

COSENZA, DOTTORESSA MORTA: SENTENZA FARSA (https://www.iacchite.blog/cosenza-dottoressa-morta-in-ospedale-per-uninfezione-condannati-due-medici/)

Maria Barca aveva 61 anni, ed era ricoverata nell’ospedale dell’Annunziata a seguito di un intervento che in molti avevano definito addirittura “banale” ed invece si è complicato a tal punto da determinarne la morte.

L’intervento chirurgico cui era stata sottoposta era di tipo ginecologico e ad eseguirlo era stato l’allora nuovo primario del reparto, il professore Michele Morelli, nominato qualche mese prima.

I familiari della dottoressa Maria Barca avevano deciso di sporgere denuncia per le cause della morte (shock settico o se preferite infezione) e la procura di Cosenza, come da prassi, aveva disposto il sequestro della salma e l’effettuazione dell’autopsia affidando il caso al pm Domenioc Frascino.

Maria Barca era uno dei punti di riferimento del reparto di Rianimazione ed è sempre stata vicina alla gente. Aveva un’anima popolare che le ha sempre conferito un carisma positivo in questi lunghi 28 anni di servizio.

Maria Barca era anche conosciuta, oltre che per le sue doti  umane e professionali, per essere la moglie del medico dell’INRCA ed ex segretario provinciale del Cdu, Santino Garofalo.

CHE COS’E’ LO SHOCK SETTICO

shock-settico-620x350 Lo shock settico – scrivono i manuali – è una situazione di emergenza medica.

Da sempre le infezioni (nosocomiali o postoperatorie) sono tra le più comuni cause di decessi negli ospedali di tutto il mondo. Alcuni studi confermano che negli ospedali italiani si muore per sepsi o shock settico nel 60% dei casi. In base a tali studi sembrerebbe trattarsi di una malattia gravissima per la quale esistono poche vie di scampo.

Spesso si sente dire dai medici che si è trattato di fatalità e che non c’è stato niente da fare. La realtà, però, è molto diversa e l’alta mortalità, il più delle volte, è dovuta alla negligenza del personale medico nel seguire le linee guida in materia.

Lo shock settico ha un alto tasso di morte. Il tasso di mortalità dipende dall’età del paziente e dallo stato di salute generale, dalla causa del contagio, il collasso degli organi, e quanto rapidamente e aggressivamente la terapia medica è stata avviata.

Purtroppo, la situazione degli ospedali italiani in materia di adeguamento rispetto alle linee giuda della SCC “Campagna per la sopravvivenza alla sepsi severa e allo shock settico” (SCC) è lontana dalla sufficienza, per cui in Italia si muore per sepsi “cinque volte di più che per l’ictus e dieci volte di più che per infarto”.

In casi di questo genere, oltre alla causa penale che si risolve (quasi) sempre senza conseguenze per i medici, visto che le perizie vengono stilate sempre dagli stessi medici, è possibile instaurare una causa contro l’ospedale per ottenere il giusto risarcimento dei danni. La causa potrà essere instaurata dai parenti più stretti del defunto che potranno richiedere all’ospedale e/o ai medici coinvolti sia il proprio danno da perdita del rapporto parentale sia il danno subito dal defunto che sia sopravvissuto per un apprezzabile lasso di tempo. Forse – ed è questa l’unica magrissima consolazione – la sentenza-farsa di ieri lascia uno spiraglio per il risarcimento ma è del tutto evidente che la dottoressa Maria Barca è morta di malasanità. Come tante, troppe persone. Un abbraccio ai familiari.