Rende, la farsa del “Lorenzon”: la campagna elettorale, la concessione per 99 (!) anni e la clamorosa ritirata

Adesso è ufficiale. I commissari prefettizi che gestiscono il Comune di Rende dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose hanno ufficialmente deliberato la rescissione e la cessazione di ogni efficacia della convenzione sottoscritta a luglio del 2016 tra il Municipio e la società Asd Rende Calcio per l’utilizzo dello stadio Marco Lorenzon. Un atto dovuto, arrivato in ritardo probabilmente per consentire alla squadra biancorossa di concludere il campionato di Eccellenza. In effetti, il Ministro dell’Interno e il Prefetto di Cosenza hanno motivato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Rende con una serie di vicende ai confini della realtà come si diceva una volta. E tra queste una delle più sconcertanti si riferisce alla concessione dello stadio “Marco Lorenzon” PRIMA PARTE (https://www.iacchite.blog/rende-la-tragicomica-vicenda-della-concessione-dello-stadio-marco-lorenzon-a-fabio-coscarella/). 

SECONDA PARTE

Altra vicenda meritevole di menzione, inerente lo Stadio Marco Lorenzon, riguarda gli eventi accaduti prima della competizione elettorale del 26 maggio 2019, in occasione della quale Coscarella Fabio risulta aver costituito una lista elettorale d’appoggio al Sindaco Manna. Tanto era già abbondantemente emerso nell’immediatezza degli eventi elettorali. Di fatto, tutti sapevano e sanno che Fabio Coscarella, presidente del Rende Calcio, è amico di MANNA ed è stato suo diretto sostenitore nell’ambito della campagna elettorale del 2019, tanto da aver segnalato alcune candidature nelle liste elettorali pro MANNA.

Nelle elezioni amministrative del 26 Maggio del 2019, Fabio Coscarella è stato l’ispiratore insieme ad Amerigo Castiglione della lista “Arintha”, a sostegno del riconfermato primo cittadino, l’avvocato Marcello Manna. Tra l’altro candidando alcuni suoi diretti collaboratori, con tanto di bottiglia di champagne e foto di rito ai festeggiamenti finali.

Alle ultime elezioni comunali di Rende, nella coalizione guidata dall’avvocato Manna Marcello, nelle file dei candidati della lista “Arintha”, in particolare era presente proprio la proprietaria del Rende Calcio (avendone rilevato il 100% delle quote attraverso una società Dueffe, della quale risulta titolare), guarda caso destinatario di concessioni di 99 (!!!) anni, per il Lorenzon e di 5 anni per l’Azzurra (quest’ultima poi… abortita), che si chiama Assunta Tallarico da San Pietro in Guarano (Cosenza).

Prima ipotesi di reato: voto di scambio. Tu porti voti a me e io firmo le concessioni a te…

Leggendo il curriculum vitae della signora Assunta Tallarico si legge:

nata il 14.08.1979

esperienza lavorativa 1998/2007: commessa presso rivendita abiti da sposa

esperienza lavorativa 2008/ad oggi o meglio alla data di presentazione delle candidature al Comune di Rende: ragioniera e responsabile della contabilità presso stazione di servizio Eni Quattromiglia di Rende…

Una ragioniera proprietaria del Rende Calcio, che per hobby tiene i conti al suo presidente e amministratore unico con poteri speciali, tale Coscarella Fabio.

Infatti il proprietario della stazione di servizio è:

AGIP – STAZIONE DI SERVIZIO Coscarella S.n.c. di Coscarella Fabio Snc, Via Volta Alessandro –  87036  Rende  (CS)

Oggi fare il prestanome (di solito vecchio parente, un nullatenente, a volte anche un immigrato, ma anche segretarie compiacenti…) non è reato di per se, a meno che non si dimostri che il prestanome serva per evadere il fisco… E siamo in presenza di una seconda ipotesi di reato….
Terza ipotesi di reato: è vero che per rifare il Lorenzon sarebbero stati utilizzati fondi pubblici, e che sarebbero sempre gestiti dalla società Rende Calcio srl, che non si capisce ancora bene di chi è, dopo tutti ‘sti traffici con la Dueffe?
Ma andiamo alla ricostruzione dei fatti.

 

In particolare, con deliberazione n. 24 del 8 maggio 2019 il Consiglio Comunale di Rende, con i voti favorevoli della sola maggioranza, approva la proposta del Dirigente del Settore Tecnico Manutentivo ingegnere Francesco Minutolo, di concedere in diritto di superficie per anni 99 alla SS Rende l’area comunale su cui insiste lo stadio Marco Lorenzon ai fini della ristrutturazione ampliamento e adeguamento dell’impianto, il tutto dopo aver ritenuto di pubblico interesse la proposta progettuale presentata dalla Rende Calcio appena 8 giorni prima, con nota de 30 aprile 2019. Nella medesima delibera inoltre, viene stabilito che la stipula dell’atto notarile di concessione del diritto di superficie “avverrà entro 15 giorni dalla pubblicazione all’Albo della presente deliberazione del Consiglio Comunale”. 

L’Amministrazione Comunale successivamente non dava seguito alla procedura oggetto di delibera consiliare e la SS Rende instaurava un contenzioso nei confronti dell’Ente dinanzi al Giudice Amministrativo, chiedendo un risarcimento danni pari a circa un milione e mezzo di euro. Con Sentenza n. 1312/2022 il Tar Calabria dichiarava inammissibile il ricorso per difetto di giurisdizione, assegnando alla parte interessata il termine perentorio di tre mesi dal passaggio in giudicato della decisione per la riproposizione della domanda.

Al riguardo di interesse risultano le dichiarazioni rese da un ex amministratore coperto da omissis.

La concessione per lo stadio Marco LORENZON dell’anno 2016 è stata data a canone zero. La concessione è interessante perché è una concessione a costo zero per il beneficiario ed ad entrata zero per il Comune per favorire il Rende calcio che all’epoca era stato ripescato in serie C, con oneri manutentivi a carico del Comune contrariamente a quanto previsto dal codice civile. Il contratto di concessione dello stadio LORENZON fu accordato alla RENDE CALCIO srl il cui presidente era COSCARELLA Fabio.

Poco prima delle elezioni del 2019 venne da me MINUTOLO Francesco che deteneva il settore Patrimonio, sull’ipotesi di concessione sul diritto di superficie dell’area dello stadio Marco LORENZON. Vi era un progetto di realizzazione del nuovo stadio, ed all’interno un’area commerciale, ad opera di un fondo il cui promotore era il RENDE CALCIO e pertanto il COSCARELLA Fabio.

Di solito mettevo la firma sulle proposte da sottoporre a Giunta e Consiglio Comunale, ma in quel caso non apposi alcuna firma e la pratica fu portata direttamente in Consiglio Comunale dal MINUTOLO. Nel mese di maggio 2019, nel corso dell’ultimo consiglio prima delle elezioni, fu portata in Consiglio e fu approvata dalla sola maggioranza. La minoranza andò via, si allontanò dall’aula. Questa delibera (tra settembre 2019 e febbraio 2020) è intervenuta prima delle elezioni prima della pandemia. A distanza di qualche mese, dopo l’esito elettorale, fu presentato un progetto definitivo che stravolgeva quello preliminare e necessitava di un ulteriore passaggio in consiglio comunale. Consapevoli del fatto che non sarebbe mai stato approvato, poiché si sarebbe trattato di realizzare una mera speculazione edilizia (sarebbe diventato un centro commerciale), la proposta progettuale venne ritirata da MINUTOLO che fu fatto oggetto di serie pressioni da parte di MANNA e COSCARELLA.

Di fatto il progetto abortì, tant’è che la Rende Calcio, il COSCARELLA, intentò una causa contro il Comune di Rende per risarcimento danni, causa di cui non conosco l’esito finale.

Di fatto il COSCARELLA Fabio, presidente del Rende Calcio, è amico di MANNA e suo diretto sostenitore nell’ambito della campagna elettorale del 2019, tanto da aver segnalato alcune candidature nelle liste elettorali pro MANNA. La gestione ammnistrativa della pratica era di fatto riconducibile al Sindaco MANNA che l’aveva avocata a sè.

In base a quanto sopra esposto risulta evidente come gli amministratori (che hanno adottato la delibera di giunta n. 120 del 30.6.2016) con condotte attive o omissive hanno determinato un’agevolazione diretta e indiretta del Coscarella attraverso la mala gestio della cosa pubblica, con la fattiva collaborazione del Dirigente del Settore Finanziario Antonio Infantino e il Dirigente del Settore tecnico manutentivo Francesco Minutolo. 

Passiamo ora ad esaminare il profilo di Fabio Coscarella.

COSCARELLA Fabio, nato a COSENZA il 19/03/1976 risulta coinvolto nella cosiddetta Operazione Coffee Break condotta nell’anno 2009 dalla Procura della Repubblica di Paola, che ha sgominato un’organizzazione criminale, contigua al Clan Muto, dove rimasero  coinvoltiimprenditori e professionisti.

Nell’organizzazione criminale operante nella zona del Tirreno cosentino – da sempre sotto il controllo del clan Muto – rimasero coinvolti. tra gli altri: Agostino BRIGUORI, meglio noto come “Berlusconi”, affiliato al clan Muto così come la dinastia degli IACOVO (Agostino, Gigliola e Dino)., DE SETA Marco, LEALE Tommaso, NOTTI Ettore, COSCARELLA Fabio, GUCCIONE Giulio Cesare, BRIGUORI Agostino, IACOVO Agostino, IACOVO Dino, IACOVO Gigliola, MALVITO Francesco, MERCOGLIANO Michele, BORRELLI Franco, IMBELLONI Pasquale, AMATO Francesco, DELLA GATTA Tammaro, GALIANO Giuseppina, DIODATO Salvatore, ARIETE Maurilio, LA GRECA Francesco, BELLO Biagio, MERCOGLIANO Michele, GAGLIARDI Vincenzina, TEDESCO Vincenzo, QUINTIERO Armandino, RUGIERO Ketty, TIESI Andrea, GABRIELE Stefania, ed altri per essersi associati tra loro a vario titolo ed anche avvalendosi dei mezzi della più vasta associazione, al fine di concepire, predisporre ed effettivamente porre in essere una serie di reati, anche attraverso la commissione di più delitti, tendenti a fare ottenere indebitamente alla società INIZIATIVE IMMOBILIARI S.r.l., di cui sono soci NOTTI Ettore, GUCCIONE Giulio Cesare e, anche quale amministratore unico, COSCARELLA Fabio, vantaggi fiscali per l’abbattimento del carico tributario derivante dalla contabilizzazione di fatture in tutto o in parte inesistenti emesse dalla DEMA COSTRUZIONI E RESTAURI S.r.l.; per questo venivano predisposte ulteriori fatture in tutto o in parte inesistenti emesse nei confronti di quest’ultima al fine di simularne l’effettiva capacità produttiva e ridurre gli effetti fiscali del carico tributario derivante dalle richiamate fatture emesse proprio dalla DEMA COSTRUZIONI E RESTAURI S.r.l. nei confronti di INIZIATIVE IMMOBILIARI S.r.l..

Per questo veniva predisposta, anche avvalendosi dei mezzi e dell’organizzazione, falsa documentazione consistente in false fatture ed altri documenti di supporto emessi con intestazione di varie società (COMEDIL SUD S.r.l., ditta individuale IACOVO Agostino, TEMA S.a.s., ditta il MOSAICO di De Angelis Alessandra, MOSAICO S.r.l. ed altre) al fine di simulare l’effettività del complesso delle prestazioni risultate essere in tutto o in parte inesistenti.

Si procedeva, inoltre, da parte degli associati, al reperimento delle risorse finanziarie necessarie prima a simulare la tracciabilità dei pagamenti delle suddette forniture; successivamente, gli associati, anche avvalendosi dei mezzi dell’organizzazione di cui al punto 1), procedevano ad operazioni di riciclaggio o reinvestimento delle somme di denaro pagate a mezzo di assegni o bonifici.

È evidente che, nel caso specifico, il titolo in questione, girato in favore del COSCARELLA Fabio da IACOVO Agostino, costituisce la restituzione (o l’anticipazione) di somme corrisposte dalla INIZIATIVE IMMOBILIARI S.r.l. alla DEMA COSTRUZIONI E RESTAURI S.r.l. al fine di simulare il pagamento di false fatture; e non solo, perché lo stesso titolo conferma (riscontrando quanto sin qui detto) la cointeressenza dell’intero sodalizio anche in quest’ultima operazione, cioè nell’emissione di false fatture emesse da parte di DE SETA Marco, il quale ricorre all’intervento finanziario di IACOVO Agostino e BRIGUORI Agostino per ottenere quelle somme necessarie a simulare l’avvenuto pagamento della false fatture.

Tra l’altro, la specifica operazione evidenzia una particolare forma di “autoriciclaggio” da parte del sodalizio, posto che nel caso in specie si procede a reinvestire nella nuova illecita operazione (false fatture emesse dalla DEMA COSTRUZIONI E RESTAURI S.r.l. nei confronti della INIZIATIVE IMMOBILIARI S.r.l.), disponibilità finanziarie che costituiscono il frutto o provento di altre illecite operazioni (false fatture emesse dalla ESSEDI S.r.l. nei confronti della AIRONE S.r.l.).

al pericolo di fuga paventato dalla p.g. alla base del provvedimento di fermo poi emesso dal PM fa eco lo stato di irreperibilità di Briguori Agostino, il capo delle associazioni, Liparoti Giuseppe, Borrelli Franco, Sdao Giuseppe, Manfredi Mario, Gaspari Giuseppe, Coribello Antonio, Coscarella Fabio, Malvito Francesco, Iacovo Gigliola, Iacovo Dino, Falsetti Francesco, Diodato Salvatore, con ciò a testimoniare proprio la fondatezza di quanto paventato in corso di indagine dai soggetti escussi (circa la volontà di Briguori Agostino e Leale Tommaso di darsi alla fuga in quanto ormai le indagini erano arrivate a loro; circostanza riferita da Algieri Antonio), nonché dalla p.g. con nota informativa del 29.6.2009 in atti.   

Mell’operazione RESET sono emersi importanti elementi di collegamento tra il sindaco MANNA ed Agostino BRIGUORI, co-indagato con COSCARELLA e IACOVO Agostino nella Operazione Coffee Break. E di Agostino Iacovo torneremo a scrivere per un’altra sconcertante vicenda, quella degli impianti pubblicitari.