“Cosenza. Mia madre aveva una peritonite e al Pronto soccorso l’hanno scambiata per una colica renale: è stata salvata all’ospedale di Paola”

Non stancatevi mai di denunciare le nefandezze del Pronto Soccorso dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Questa gentaglia non ha paura delle denunce all’autorità giudiziaria, notoriamente corrotta e pronta ad insabbiare tutto l’insabbiabile, ma di quelle agli organi di informazione liberi che le diffondono in tutta la città e in tutta la regione. Smascherateli e sputtanateli perché vicende come quella che ci viene raccontata oggi non si ripetano più. 

Domenica 20 ottobre mia mamma si reca alle ore 11 in ospedale a Cosenza con forti dolori all addome. Dopo un po’ le fanno i prelievi e la lasciano su una sedia… dopo alcune ore mamma chiede quanto tempo ci vuole e le viene risposto “il tempo che ci vuole”… Ad un certo punto arriva un’infermiera e le dice di alzare la maglia e le tira una botta dietro al fianco… mia mamma è saltata ma non dal dolore ma dalla botta forte… e le viene detto che ha una colica renale…

Mamma le dice: “Non ho dolori dietro ma nella pancia e particolarmente in un fianco, per favore fatemi un’ecografia”… le viene risposto che è domenica ed ecografie non se ne fanno. Di conseguenza, alle 16,30 viene dimessa con diagnosi di colica renale (senza un esame approfondito)… Mia mamma aveva solo forti dolori e globuli bianchi a 17 mila: esame che loro stessi hanno segnalato con l’evidenziatore sul foglio che hanno rilasciato a mia madre…

Il giorno dopo andiamo a fare un ecografia a pagamento e da lì inizia il delirio… ci dicono: “Dovete correre in ospedale: qui c’è una forte peritonite con liquido diffuso nell’addome e l’ ultima ansa dell’ intestino è compromessa!”. Corriamo all’ospedale di Paola (perché non ci sembrava più il caso di ritornare a Cosenza, visti i “professori” che ci sono). A Paola intervengono tempestivamente con una Tac con contrasto e decidono immediatamente per l’intervento: “La signora va operata immediatamente, altrimenti a domani mattina non ci arriva”, queste le parole della dottoressa, che per noi è stata un angelo…

Mia mamma viene operata d’urgenza alle ore 21 del 21 ottobre… un’operazione lunghissima ma andata bene fortunatamente. A 3 giorni dall’intervento mia mamma inizia ad avere qualche linea di febbre e nel reparto subito si mobilitano per prelievi e per una Tac con contrasto nuovamente… Le fanno botte e botte di antibiotici finché mia mamma non sta meglio e viene dimessa dopo 12 giorni di ricovero…

Un dottore alla mia domanda “dottore, mia mamma come sta e come procede?” mi risponde: “Sua mamma è in netto miglioramento ma se i valori non rientrano nella norma non verrà dimessa”. Mia mamma è stata dimessa con diagnosi di “peritonite acuta localizzate da appendice acuta cancrenosa e perforata, ascesso peritoneale e versamento purulento”… praticamente i reni non c’entravano nulla…

Oggi dico che mia mamma è viva grazie agli angeli dell’ ospedale di Paola, grazie al primario del Pronto Soccorso di Paola che veramente è umana e a tutto il reparto di Chirurgia: persone meravigliose e umane come dovrebbero essere tutte le persone che lavorano in un ospedale. Perché sinceramente non penso che mia mamma non aveva dove passare la domenica e ha deciso di passarla in un Pronto Soccorso… è andata perché stava davvero male e l’hanno trattata peggio di un cane.

Lettera firmata