Cosenza, minacce e furti a operatori associazione Moci: 50enne ai domiciliari

La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura coercitiva degli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura locale, diretta dal procuratore capo Mario Spagnuolo, nei confronti di V.M., 50enne di Cosenza, gestore della cooperativa “Soccorso Speranza” di via Popilia, pregiudicato, ritenuto responsabile di atti persecutori e furto aggravato.

Minacce di morte e offese

In particolare, secondo quanto ricostruito dalle indagini, l’uomo sin da ottobre 2019 avrebbe avuto una condotta aggressiva e minacciosa nei confronti del presidente dell’associazione Moci e dei suoi collaboratori, ai quali avrebbe rivolto continue minacce di morte e offese, arrivando ad aggredire uno dei suoi membri e tentando in di investirne un altro con la sua auto, a bordo della quale era solito effettuare frequenti passaggi intimidatori dinanzi alla sede della stessa associazione.

Furti ai danni dell’associazione

L’uomo avrebbe inoltre effettuato dei furti di abbigliamento, mobilio e suppellettili che l’associazione Moci aveva raccolto e destinato gratuitamente alle persone bisognose, ostacolandone l’attività sociale. Durante alcuni furti l’uomo, nonostante fosse stato visto, con minacce di morte agli operatori e al presidente, continuava imperterrito a sottrarla e si allontanava con la merce sottratta. In un’occasione, all’invito a desistere, rivolto ad uno dei membri dell’associazione, avrebbe detto “Ti ammazzo. Non sei nessuno”. L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato sottoposto al regime di arresti domiciliari nella sua abitazione.