Cosenza, non c’è peggiore razza del dipendente comunale parassita

Il problema della mala gestione nella pubblica amministrazione non è solo legato alla corruzione di politici senza scrupoli, ma anche, se non soprattutto, ai dipendenti pubblici. La categoria di lavoratori più tutelata del mondo. È chiaro che non bisogna generalizzare, ma è anche vero che tanti di questi impiegati pur di non svolgere il proprio lavoro se ne inventano di tutti i colori. E li abbiamo visti nelle scene più assurde: vigili in mutande che timbrano cartellini, impiegati che timbrano e vanno a fare la spesa, o vanno in palestra. Dipendenti pubblici disponibili a timbrare per 6, 7 colleghi impegnati in attività ludiche tutto il giorno. Nessuno può negare questo.

Quando si lavora al Comune o in altro luogo pubblico, generalmente, il lavoratore può fare quello che vuole senza mai correre il rischio di incorrere in una sanzione, o in un ammonimento da parte del dirigente che spesso è peggio dei sottoposti. Infatti uno dei luoghi comuni più diffusi sull’operato della pubblica amministrazione è: roba du Cumune iettala ara iume.

Ripeto: esistono anche tante brave persone che vorrebbero fare il loro lavoro, ma l’andazzo generale – ovvero sciatteria, negligenza, clientelismo, corruzione e vacabbunneria diffusa –  non glielo permette.

Quello che rende vacabbunni tanti (ripeto: non tutti) impiegati pubblici, è la sicurezza che nessuno può licenziarli. Ed infatti quel che rimane dei sindacati poggia tutto sul pubblico impiego. Ad esempio la Cgil, la Cisl, e la Uil se ancora esistono lo devono proprio alle tessere dei dipendenti pubblici (e dei pensionati). Che difendono sempre e comunque, anche quando la loro sciatteria penalizza il cittadino. Del resto i sindacati sono campioni di vacabbunneria e come gli impiegati che non fanno il loro lavoro, possono definirsi, al loro pari, dei veri e propri parassiti. Si difendono e si aiutano tra di loro. Eppure i sindacati conoscono bene l’inefficienza che attraversa ogni pubblico ufficio e che costituisce uno dei maggiori danni al cittadino: gente che anche quando si reca al lavoro passa il tempo in altro e si adopera solo se la “pratica” appartiene a qualche amico, parente, o politico potente.

Ripeto: tutto questo fuori da ogni generalizzazione, ma ammetteranno anche gli impiegati onesti che tanta pubblica amministrazione funziona così.

Pensiamo solo per un attimo se tutti e dico tutti, dal primo all’ultimo impiegato, facessero fino in fondo il loro lavoro con onestà e dedizione, questo renderebbe la vita difficile anche ai politici corrotti e ladroni vari: se l’impiegato è onesto la pratica farlocca non passa. Invece sappiamo che così non è. E di pratiche farlocche se ne sfornano ogni giorno in quantità industriale (in tutta Italia). Questo lo sanno i sindacati, gli impiegati onesti e i cittadini. Un impiegato onesto e dedito al lavoro è una sicurezza per il cittadino.

Un esempio concreto di sciatteria e vacabbunneria amministrativa in salsa bruzia: da tempo il Comune di Cosenza ha stipulato un nuovo contratto con l’ingegnere Pianini per 5 appartamenti dopo aver disdetto il vergognoso contrato di oltre 120.000 euro all’anno per i fatiscenti appartamenti in via Rivocati.

Ebbene nonostante sia tutto pronto da tempo, il contratto è stato firmato, e le famiglia pronte al trasloco, gli uffici preposti a disbrigare tutta la burocrazia necessaria per l’assegnazione dei nuovi alloggi agli aventi diritto, non hanno, all’oggi, compilato neanche un modulo. Rimandano di giorno in giorno perché evidentemente pensano: tanto quelli che devono andare ad abitare nelle nuove case sono dei morti di fame abituati a stare nell’indigenza e nel “provvisorio”, e un mese o più, esposti ad ogni tipo di intemperie, per loro è cosa normale.

Se fossero degli onesti ed umani impiegati si adopererebbero con urgenza a sbrigare questa “pratica” proprio per venire incontro a chi soffre, a differenza loro che hanno tutto. Ma del cittadino e dei suoi bisogni agli impiegati del Comune di Cosenza non gliene può fregar de meno (non a tutti, ripeto per la quarta volta). Loro sono solo al servizio del potente di turno e di chi gli ha fatto prendere “il posto”. I cittadini per questa gentaglia non esistono.

Sta per arrivare l’inverno e continuare ad abitare in case prive di finestre e tetto diventa un problema, ma come si può fare per farglielo capire a questi insensibili impiegati?

Un modo ci sarebbe: basterebbe che domani mattina il dirigente ordinasse ai suoi impiegati di dare priorità a questa pratica, e in men che non si dica il problema sarebbe risolto. Ma come ho già detto spesso il dirigente è peggio del suo sottoposto. E dei bisogni di chi aspetta una casa da secoli (se all’impiegato non gliene frega niente), al dirigente non gliene strastrafrega niente. Questi sono gli impiegati pubblici, invece di fare gli interessi dei cittadini lo affossano definitivamente. Tanto  loro stannu ‘mpari… mi viene da dire: non c’è peggiore razza del dipendente pubblico parassita. Il vero male dell’Italia.