Cosenza, notte da incubo al Live: troppi biglietti venduti

In redazione continuano ad arrivarci testimonianze della notte da incubo vissuta davanti alla discoteca Live di corso Mazzini a Cosenza da centinaia di giovani che volevano passare qualche ora di svago per “celebrare” la festa di Halloween.

Probabilmente gli organizzatori non si sono resi conto di aver venduto troppi biglietti di ingresso e nel momento in cui tutta questa gente doveva entrare nel locale è successo il patatrac. Per fortuna, al di là dell’inevitabile intervento della polizia e di qualche ragazzo che ha riportato ferite superficiali e qualche ammaccatura, non si registrano danni pesanti ma in molti hanno avuto davvero paura. Un vetro si è frantumato e oltre a due ragazzi (uno ferito al viso e un altro ad una mano) si è ferito anche un poliziotto. Anche una porta ha ceduto provocando il panico assoluto. Il titolare del Live, l’architetto Gianfranco Cundari, ha fatto sapere che rimborserà i biglietti dei ragazzi che non sono riusciti ad entrare.

“Ci hanno fatto aspettare dietro le transenne per un sacco di tempo – ha scritto un ragazzo -, mentre facevano passare pochi ragazzi per volta. Al freddo sotto la pioggia.
Quando con le mie amiche siamo arrivate vicino il buttafuori, tutti hanno iniziato a spingere per passare più di quanto avessero già fatto. Mi sono voltato e ho visto una delle transenne venire giù e in poco tempo ci siamo trovati schiacciati l’uno contro l’altro, mentre continuavano a spingerci verso le porte, con una violenza incredibile. Un ragazzo di fronte a me è svenuto, molti si sono sentiti male, tra cui una ragazza che stava con noi, e io ho avuto un attacco di panico praticamente davanti la porta…”.

Una ragazza invece ricorda il momento esatto nel quale era riuscita ad entrare: “… Stavo finalmente per risollevarmi quando le altre persone che erano fuori a furia di spingere spaccano un vetro e portano dentro un ragazzo con il viso insanguinato. Viene portato all’interno ed arriva la polizia…”.

E poi la logica conclusione di una notte di follia. “Io non sono una persona che frequenta questo tipo di locali, preferisco altro e a 22 anni era la prima volta che mettevo piede li dentro. Prima e ultima. Per andare a ballare non si può rischiare tanto. Credetemi è stata davvero un’esperienza da incubo”.