Cosenza, nuovo appalto per i Cup: un affare da oltre 1 milione all’anno per una “cricca” di corrotti

La lettera di alcuni ex dipendenti della cooperativa Seatt in merito alla nuova organizzazione del servizio di prenotazione del Cup a Cosenza e in provincia ha scatenato un vespaio di polemiche e sta facendo emergere i soliti accordi per portare a termine squallidi interessi da parte dei soliti maneggioni della sanità cosentina.

Siamo stati i primi e gli unici a bastonare le pratiche clientelari e di sfruttamento della cooperativa Seatt del cinghialotto Gianfranco Ponzio, legato a doppio filo al suo capo indiscusso ovvero il Cinghiale, al secolo Tonino Gentile. La Seatt è stata per oltre un decennio l’ufficio di collocamento dei soggetti di cui sopra e certamente nessuno la rimpiange ma abbiamo il dovere di denunciare quello che si sta organizzando adesso.

Con la delibera 678 dell’ 11 agosto 2020, firmata nelle stanze del potere di Via degli Alimena, dove con giochi sporchi e di prestigio vengono accontentati professionisti, ed amici degli amici, una nota azienda dedita prevalentemente al servizio di call-center su tutto il territorio nazionale – la Covisian – è stata accontentata tramite piattaforma Consip da Madame Bettelini – la commissaria dell’Asp di Cosenza venuta dal Nord – & Comari (Dott.ssa Borromeo, compagna dell’ex dirigente Sosto e Dott.ssa De Rosa) ad effettuare a partire da ieri servizio di prenotazione Cup su tutto il territorio provinciale. E a questo sporchissimo gioco, si è prestato un certo Licciardi, a sua volta responsabile Cup di Rossano ma anche dei Cup di tutta la provincia in quota Pd nonché compaesano della Borromeo.

Ma veniamo ai termini dell’affare. L’affidamento diretto all’azienda è stato concepito con un notevole esborso di denaro pubblico. Stiamo parlando di 4 milioni 500 mila euro per due anni (2 milioni 250 mila euro all’anno) quando l’appalto della cooperativa Seatt era di 1 milione 250 mila euro all’anno. Qualcuno potrebbe pensare che l’aumento della spesa sia determinato da un miglioramento del servizio e da un aumento degli stipendi e delle ore lavorative e invece niente di tutto questo, anzi l’esatto contrario.

Nella lettera di ieri, gli ex dipendenti della Seatt hanno sottolineato che gli stipendi sono rimasti sempre gli stessi (ovvero da fame) sono state addirittura “tagliate” le ore di lavoro (passano da 80 mila a 65 mila) e che gli sportelli dei Cup resteranno chiusi di pomeriggio e anche il sabato con gravissimi disagi per l’utenza. Eppure, nonostante tutto questo, il costo dell’appalto si è praticamente raddoppiato. Questo significa che i signori che hanno dato vita a questa “giostra”, si divideranno un bottino da capogiro come sempre sulla pelle della povera gente.

In tutto questo, ci dicono che non è stata l’azienda appaltatrice a ridurre il monte ore di lavoro ma il deus ex machina di questi movimenti è sempre lui, il signor Licciardi da Rossano, responsabile dei Cup di tutta la provincia in quota Pd. E’ lui il regista indiscusso di questa operazione insieme alla Borromeo, alla De Rosa, alla moglie – non a caso detta “assopigliatutto” – del famigerato capo del personale dell’Asp Fra’ Remigio Magnelli e alla commissaria Bettelini che ha dato loro via libera per il “colpaccio”. Il signor Licciardi, tanto per essere chiari, risponde agli ordini di uno dei più inutili politici della provincia di Cosenza ovvero Mimmo Bevacqua, consigliere regionale del Pd, al quale – se ci fosse un partito serio in questa provincia – dovrebbe essere immediatamente intimato di fermare questo gioco al massacro. Che si traduce in un vergognoso affare da oltre 1 milione di euro per questi delinquenti.