Cosenza, il nuovo ospedale “esilarante”. Si scrive Incarnato (Pina), si legge Zinno (aumm aumm)

L’annuncio del 10 giugno scorso ma anche quello della tragicomica conferenza stampa del 2 luglio (di sabato e con 40 gradi all’ombra, roba da… sfigati!) aveva già fatto ridere a crepapelle migliaia e migliaia di cosentini. E ieri c’è stata un’altra esilarante replica a Roma al Sustainability Day di Ferrovie dello Stato. Ma veniamo senz’altro alle risate Su proposta del sindaco, Franz Caruso, e dell’assessore all’Urbanistica, Pina Incarnato (!!!), è stata approvata dalla Giunta Municipale, riunitasi a Palazzo dei Bruzi, la delibera che individua Vaglio Lise quale sito dove sorgerà il nuovo ospedale HUB Regionale di Cosenza…”. 

Le risate hanno coinvolto i due “pupazzi” preferiti di Nicola Adamo alias Capu i Liuni e della moglie, la terribile magara Madame Fifì. Si tratta del sindaco incappucciato Franz Caruso, perfetto replicante (anzi, per dire la verità molto ma molto meno dignitoso) di Salvatore Perugini ma soprattutto dell’assessore Pina Incarnato, figlia di Gigino Tic Tac, plurindagato dalle Dda di tutta la Calabria e nonostante questo capace di piazzare la sua figlioletta in Giunta e se stesso a capo di gabinetto (a titolo gratuito per i caggi) dello stesso sindaco. 

Tutti i cosentini sanno perfettamente che la signorina Incarnato non può essere capace (e non è neanche colpa sua, sia chiaro) di scrivere una delibera e tutti i cosentini sanno perfettamente chi è il colletto bianco che ha fatto materialmente questo cesso (scusate la parola ma magari in prima mattina ci sta anche bene…) di delibera. E allora sarà il caso che rinfreschiamo la memoria a tutti rispetto alla reale portata di chi governa (si fa per dire) la città di Cosenza.

Soltanto qualche mese fa il Pd gridava allo scandalo perché la Succurro aveva nominato il marito (loro ex compagno di partito…) nel suo staff alla Provincia ma non più tardi di qualche settimana prima, se possibile, il Pd aveva fatto molto peggio. Basta citare la tragicomica vicenda di Gigino Tic Tac Incarnato capo di gabinetto anche lui come Ambrogio a titolo gratuito e con l’aggravante di avere già la figlia nominata assessore. Della serie: il bue chiama cornuto il ciuccio.

Ma non solo. Qualche tempo fa, probabilmente perché infastiditi da qualche commento relativo al fatto che il sindaco col cappuccio nella sua qualità di avvocato penalista ha difeso uno degli imprenditori delle ditte amiche di Occhiuto, hanno diffuso una tragicomica dichiarazione nella quale si leggeva testualmente: “… Il ricorso a professionalità esterne per l’affidamento di incarichi – sottolineavano il sindaco Franz Caruso e l’assessore Covelli – si verificherà solo nel caso in cui si dovesse prospettare, per esigenze particolari e temporanee, la necessità di attingere a figure professionali non reperibili nei quadri interni del Comune. Il Comune di Cosenza è una casa di vetro aperta a tutti e non a cerchie ristrette…”.

Ecco, queste sono le parole anzi le chiacchiere ma poi la realtà, con tanto di documentazione fotografica, non solo è diversa ma è tragicamente all’insegna dell’aumm aumm, termine napoletano che non ha bisogno di traduzioni e che trova compiutezza in quello che abbiamo scritto neanche pochi mesi fa e che riguardava uno dei più importanti “colletti bianchi” di Cosenza naturalmente al servizio dei suoi “fratelli”.

L’ingegnare Luigi Zinno è un colletto bianco per tutte le stagioni. Da sinistra a destra passando per il centro, Luigi Zinno, classe di ferro 1954, ingegnere ormai in pensione (e che pensione!) è stato per anni il factotum di Giacomo Mancini senior (a Palazzo dei Bruzi) e junior, grazie ai quali è diventato dirigente alla Regione Calabria.

Poi si è legato a Palla Palla, alias Mario Oliverio, col quale ha sbrigato tutte le malefatte compreso “l’affaire” metropolitana leggera mai realizzata ma che a lui, in qualità di Rup, ha portato in dote un sacco di soldini, divisi anche con alcuni suoi sodali.

Tempo fa lo abbiamo beccato col cazzaro per eccellenza (alias Mario Occhiuto per i nuovi di Iacchite’) al bar mentre pianificava una consulenza al Comune di Cosenza di migliaia di euro e ne abbiamo scritto qui (zinno e occhiuto).

L’ingegnere Luigi Zinno, dunque, è stato per anni nelle stanze dei bottoni, e non sì è mai fatto problemi a servire politici diversi, anche perché ormai tutti sanno che specialmente alla Regione non ci sono mai state differenze tra centrodestra e centrosinistra. “Io sono un tecnico” diceva e firmava e per questo i vari padroni se ne servivano, ovviamente dietro lauto pagamento di “parcelle” (si dice così adesso per evitare di dire “tangenti”).

Nel 2008 è stato nominato anche Responsabile Unico del Procedimento al quartiere Fieristico di Cosenza e l’Ente Fiera di Cosenza è fallita mandando in frantumi anni di esperienza e in crisi dipendenti validissimi!

Nel 2015, come accennavamo, è stato nominato Responsabile Unico del Procedimento “Sistema di collegamento Metropolitano tra Cosenza Rende e Università della Calabria” appena in tempo per elaborare il “patto di ferro” tra il cazzaro e Palla Palla che prevedeva un esborso di soldi pubblici pazzesco e la realizzazione di una fantomatica ovovia (sic !) e del Museo di Alarico di cui rimangono oggi solo le macerie a piazza Valdesi. E naturalmente tutti sanno ormai, anche le pietre di viale Parco, che la Metro non si farà mai…

Nel 2017 Oliverio lo nomina anche Commissario Straordinario di Azienda Calabria Lavoro e della Fondazione Field, centri di potere e clientele straordinari… Vi lasciamo immaginare che cosa ne è uscito: quanti soldi buttati e quante clientele realizzate, anche nella numerosa progenie degli Zinno, si capisce, che i figli e i nipoti su piazzi i core…. 

Una volta nominato Dirigente ad interim del Settore 13 “Sistema della Logistica”, Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità, due anni dopo viene arrestato da Gratteri per due appalti, quello dell’aviosuperficie di Scalea, diventato negli anni una barzelletta anzi una “landa desolata” e gli impianti di risalita di Lorica, in Sila, costati la vita anche ad un povero operaio di appena 31 anni. Zinno ha fatto un po’ di domiciliari, si capisce, ma la sottolineatura serve soltanto per far capire davanti a quale sfacciatissimo soggetto ci troviamo.

A Dicembre del 2020, finita la parabola di Palla Palla, Luigi Zinno si avvicinava a Mario Occhiuto: erano i giorni in cui si paventava una forte catastrofe per la Calabria: la candidatura del cazzaro a Governatore. Qualche settimana dopo Jole Santelli, con la complicità di Robertino Occhiuto, fa le scarpe a Mario e Zinno qualche mese più tardi si “accontenta”, si fa per dire, di una consulenza al Comune per “la realizzazione degli interventi di Agenda Urbana 2014-2020”. Naturalmente non c’è traccia di nessun intervento di Agenda Urbana e il Comune rischia di perdere 17 milioni di euro! Insomma, un campione di tecnico con il colletto a colori cangianti a seconda delle stagioni, al servizio della politica massomafiosa.

Ma Luigi Zinno non si ferma mai e adesso si esibisce in un doppio salto mortale all’indietro con triplo avvitamento. E’ di pochi mesi fa infatti la documentazione fotografica, a dire il vero molto triste, dell’incontro che l’ingegnere ha avuto con la “cavalla pregiata” della scuderia Tic Tac, quella di un altro dei colletti bianchi più quotati del sistema massomafia calabrese, Gigino Incarnato, il capo di gabinetto a titolo gratuito di Franz l’incappucciato. 

Lei è Giuseppina detta Pina Incarnato, figlia d’arte appunto di Gigino Tic Tac Incarnato, alleato ormai di vecchia data di malefatte e di politica con Capu i Liuni Nicola Adamo. Pina è stata incoronata assessore all’Urbanistica del Comune di Cosenza dal fratello di loggia Franz Caruso, alias l’incappucciato, sindaco nel nome della “discontinuità” che ha promesso l’operazione verità sui conti del Comune ma poi ha messo un uomo del cazzaro al Bilancio come macigno per seppellire definitivamente ogni barlume di chiarezza ed evitare a Maruzzu altri guai con la giustizia.

Oggi possiamo dire con assoluta certezza che Pina bell’i papà e l’ingegnere Zinno si sono ritrovati per mettere a punto questa delibera per il nuovo ospedale dalla quale Franz Caruso e i suoi scagnozzi affamati (guidati in prima fila dal presidente analfabeta e portaborse del Consiglio comunale) sono convinti di tirare fuori il massimo delle “mazzette” possibili per mettere a segno il “colpaccio” della loro carriera di parassiti sociali della politica. 

Ma non solo: attraverso Zinno tutta questa massa di sciacalli vorrebbe anche riprogrammare interventi e rastrellare “altre risorse” probabilmente legate al PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che saranno presto disponibili per i Comuni.

Insomma, il “tecnico al servizio della politica” torna in campo e si appresta a dare il via all’ennesimo saccheggio per la città dei Bruzi. E hanno avuto persino il coraggio di insorgere per la nomina di Marco Ambrogio che ha le stesse identiche caratteristiche non tanto di Franz, che lui è irraggiungibile ma che con Covelli e Mazzuca condivide certamente il primato di “comunista col culo degli altri”. Povera Cusenza nostra!