Cosenza, Occhiuto preoccupato per il duetto Morra/Manzini

Il momento di confusione a Palazzo dei Bruzi è alto. Al punto che anche uno posato come Occhiuto nella comunicazione, fondamentale per lui al fine di intortarsi la gente, quando parla, oramai, non si regola più. Il risultato delle elezioni del 4 marzo, evidentemente, ha scombussolato tutti i suoi piani di grandezza, mandandolo in tilt, e da allora Occhiuto non si è più ripreso. Parla a vanvera, spiaccica parole il cui significato resta un mistero per chi l’ascolta, e a differenza di prima, nella titubanza e nell’incertezza, si espone inconsapevolmente a dichiarazioni che in un normale stato mentale non direbbe mai. Si lascia sfuggire dichiarazioni che somigliano, proprio perché non si regola più, a confessioni. Nella confusione che in questo periodo aleggia nella testa del sindaco, non c’è spazio per la riflessione, la spara come gli viene. Con la speranza di fare centro. Ma i bei tempi sono finiti, e l’angoscia che vive, oggi, traspare dalle sue parole.  E più che centro finisce col fare danni.

Un esempio: intervistato da Sabato e Clausi, Occhiuto, in un azzardato paragone tra il suo operato e quello scellerato della Regione, si lascia scappare, preso dall’esaltazione, di aver speso 300 milioni di euro in 7 anni per Cosenza. Senza spiegare come sono stati spesi. Sicuro che i due giornalisti non glielo avrebbero mai chiesto. Ma noi si. E allora Occhiuto per rispondere indirettamente a noi, e per riparare al danno di averla sparata grossa – offrendo il fianco a chi come noi lo accusa di aver regalato più di un centinaio di milioni di euro (negli ultimi 7 anni) agli amici degli amici, tra somme urgenze, cottimi fiduciari, incarichi, regalie, partiti i giru, e cose così, vedi prestito Cassa Deposito e Prestiti di 90 milioni di euro –  nella sua ultima intervista rilasciata a Bellantoni, specifica di aver speso questi 300 milioni di euro per opere pubbliche. Quando si dice che la pezza è peggio del buco. Ora tutti possono vedere le opere pubbliche realizzate in città, e farsi due conti. E tutti possono capire quanto distanti siamo dalla cifra di 300 milioni di euro spesi. Confermando indirettamente la nostra tesi, gran parte di questo denaro è finito per appalti fantasma e spezzatino. Segno evidente che la confusione nella testolina di Occhiuto è grande e regna sovrana.

Occhiuto è chiaramente rimbambito. Come se un tarlo si fosse insinuato in quel poco di cervello che gli rimane, ottenebrando definitivamente ogni residuo di intelligenza. La paura che tutto possa finire così com’è finita per Scopelliti, lo terrorizza. La sua maggiore preoccupazione risiede nel fatto che se mai dovesse arrivare un governo 5Stelle, potrebbero saltare definitivamente le sue coperture. Nessuno più in procura, con un ministro 5Stelle alla Giustizia, si presterebbe a coprire le sue malefatte, così com’è avvenuto in questi ultimi 7 anni. E la continua presenza del senatore Morra nella stanza della Manzini assumerebbe un altro “significato”. Occhiuto è preoccupato dal fatto che l’azione di denuncia portata avanti dal senatore Morra, possa diventare più concreta ed incisiva. Del resto Morra, all’indomani dell’infelice uscita del sindaco che lanciava la sua candidatura a presidente della Regione Calabria “elogiando” il civismo dei 5Stelle, cosa pensa di Occhiuto lo ha già detto: un uomo senza dignità che scarica i suoi debiti personali sulle casse comunali, favorendo gli amici degli amici, a danno dei cittadini, con gli appalti spezzatino.

E se questo Morra lo ha detto senza “un governo” figuriamoci con un governo 5Stelle che della lotta alla corruzione e al malaffare ha fatto la sua bandiera. Ha ragione Occhiuto ad essere preoccupato.