Cosenza. Occhiuto, Striscia la Notizia e la “vigna” di Smart City

Chi di voi si è perso il servizio di “Striscia la Notizia” sulla vergogna ormai datata dei Totem Urban Generation, magari non avrà visto e sentito il cazzaro, che alla fine balbettando dice: “Adesso li abbiamo acquisiti al patrimonio e li faremo rimuovere”. Adesso? Sono da 6 anni piazzati a Cosenza. Occhiuto è proprio un bugiardo matricolato. Lui e chi tenta di difenderlo dicendo che era un progetto dell’Università.

In parte è vero, ma con la collaborazione determinante del Comune di Cosenza, che investì anche un bel po’ di soldi nel progetto. E non solo: chi di voi si ricorda il Progetto Smart City con sede al CONI? In quel tempo, tutti i collaboratori dello studio del grande architetto parteciparono alla selezione (a giobba) nell’ambito del “Programma attuativo dell’accordo tra Comune di Cosenza e la Direzione Generale del Ministero dell’Ambiente…”, quando il direttore generale del Ministero era il famigerato Corrado Clini (marito dell’assessore Hauser. All’epoca, a gestire l’accordo era il Dott. Stefano Banini, uomo romano di Occhiuto, che ottenne anche una sede al complesso dei Due fiumi dal Comune di Cosenza per “attuare il Piano…”. Ricordiamo che Occhiuto, Clini, Hauser e Banini sono stati indagati dalla Dda di Roma per riciclaggio e su di loro pende una richiesta di rinvio a giudizio. Il progetto ha dato di che mangiare ai collaboratori dello studio di Occhiuto, ai quali il cazzaro doveva tanti di quei soldi che neanche lui sapeva la cifra precisa. Tra i collaboratrici che parteciparono (a pagamento) alla Smart city Cosenza ci furono certamente Elvira Mercedes Romagno e Maddalena Fioriello (moglie del dirigente Converso).