Calabria, vitalizi. Via libera alla sagra di chi le spara più grosse. La farsa del “tonno” e dei grillini venduti

Vitalizi, dai 90 secondi per averli all’iter più lungo possibile per toglierli e i grillini fanno la parte del cane che abbaia ma non morde

Sui vitalizi ormai é partita la sagra a chi le spara più grosse. Partiamo da Domenico Tallini, presidente del Consiglio regionale – che nel suo curriculum “vanta” l’impresentabilitá certificata dalla Commissione Antimafia per un rinvio a giudizio relativo ad un reato come la corruzione che per i nostri politici rappresenta una virtù a quanto pare… -, che apre le danze rispondendo alle polemiche sui vitalizi con nonchalance,
l’accento tipico di chi é padronissimo della lingua italiana (ascoltarlo mentre dirige l’assemblea fa venire i brividi a chi ha studiato anche solo fino alle superiori…) e la faccia tosta che lo contraddistingue.

“Nessuno scandalo, con 38mila euro di contributi si incassa un’indennità di fine mandato, a 65 anni, da 600 euro netti al mese”. Della serie: vallo a dire ad un lavoratore normale per il quale non funziona certamente cosi!!!

La presidente Santelli, non pervenuta nella discussione, preferisce il silenzio-assenso come il suo partito Forza Italia, che, lo ricordiamo sempre, è stato fondato da un condannato per mafia, i capigruppo di Fratelli d’Italia e Lega, il Meloniano Pietropaolo e la scopellitiana Minasi affermano che presenteranno una proposta di legge domani, della serie “tra il dire e il fare c’é di mezzo il mare” e se per votare questa boiata ci abbiamo messo 90 secondi, per eliminarla (se ci riusciremo) seguiremo l’iter più lungo possibile, in quanto se presenti una proposta di legge i tempi sono lunghi e magari si può sperare che qualcuno si scordi…

E dulcis in fundo il capo dell’opposizione Pippo Callipo, che in sostanza ammette di essere stato preso in giro… Quindi pensate se avesse vinto quanto sarebbe durato in una regione dove i burocrati ti presentano i documenti giornalmente e devi avere quantomeno le minime competenze di comprenderli… Ma Pippo pensa che la politica sia come inscatolare il tonno e venderlo mentre non si é reso conto che lui é diventato il tonno della politica calabrese.

Infine, vogliamo dedicare una parentesi ai grillini che gridano allo scandalo ma si dimenticano che i loro più autorevoli esponenti, l’attuale presidente della Commissione Antimafia e l’europarlamentare amica (o parente?) dei Cinghiali più longevi della politica calabrese hanno fatto in modo – per non avere ombre sul loro potere nel movimento e forse proprio per non ostacolare i Cinghiali al secolo i fratelli Gentile – che sia nelle Regionali 2014 che nelle ultime 2020 non si facesse quantomeno una campagna elettorale decente che mettesse in risalto il marcio che esiste nei partiti in Calabria.

In estrema sintesi: una deposizione (volontaria) delle armi eppure i mezzi – data la forza parlamentare imponente che hanno – sembrerebbero non mancare ma dato il disimpegno nelle tornate elettorali regionali, i comizi flop e le candidature ridicole presentate nelle due tornate precedenti sembra proprio che in loro viga una sorta di menefreghismo della serie: stiamo comodi sulla poltrona a Roma e Bruxelles e chissenefrega di quanto accade in Calabria… Però, subito dopo le elezioni regionali e fino ai mesi precedenti le successive, gridiamo allo scandalo appena i consiglieri regionali eletti (anche grazie alla nostra desistenza) faranno qualche porcata così i calabresi ci rivotano per tornare alle nostre comode poltrone a Roma e Bruxelles…

Chiudiamo con una provocazione che ci auguriamo si concretizzi in realtá. I politici calabresi hanno capito di aver sbagliato e (almeno a chiacchiere) vogliono rivotare: giusto! Allora però, per lo stesso motivo potremmo dire che anche i calabresi hanno fatto un errore e vogliono andare di nuovo al voto. Della serie chi la fa l’aspetti.

Riscatto Del Sud