Cosenza, oltre 20 mila domande per 20 posti da infermieri. La protesta dell’Ipasvi

Foto di Fabrizio Liuzzi

COMUNICATO STAMPA IPASVI COSENZA
CONCORSO E OSPEDALI, I NUMERI DEGLI INFERMIERI

Oltre 20 mila domande per 20 posti da infermieri per l’ospedale dell’Annunziata. Di cui la metà, cioè 10 infermieri, esclusivamente interni e quindi già a lavoro parzialmente. “Numeri assolutamente ridotti, troppo pochi per risolvere definitivamente il problema che da tempo solleviamo”, assicura Fausto Sposato, presidente dell’Ipasvi di Cosenza, il Collegio degli infermieri appunto.

Il rappresentante di quasi 4000 iscritti cittadini scende in campo per difendere tutta la categoria e soprattutto per accendere i riflettori su una situazione che “non è accettabile”. Sposato spiega che “se da un parte siamo felici per un concorso che si attendeva da tempo e che, forse anche grazie al nostro pressing costante, è stato riconosciuto e finalmente formalizzato, dall’altra ci attendevamo e attendiamo più spazi, più possibilità, più posti. Il nostro ospedale ha bisogno di infermieri ed i colleghi che lì lavorano hanno bisogno di rifiatare dopo turni massacranti, ferie saltate e straordinari no stop”.

Il presidente Sposato invita, non a caso allora, tutti i colleghi ad alzare la voce verso le istituzioni sanitarie e far capire, laddove ancora non sia chiaro, che al pari dei medici e di chi opera tutti i giorni, gli “infermieri sono l’anima dei presìdi ospedalieri. Pubblici e privati: la nostra categoria – afferma il presidente, tra l’altro ricandidato alla carica nelle prossime elezioni del Collegio insieme a tutta la squadra di governo che ha amministrato in questi anni – deve essere tutelata. Non solo da noi rappresentanti che abbiamo tenuto i conti in regola, scelto una nuova bellissima casa/sede, promosso incontri e difeso tutti ma anche da chi gestisce la sanità nella nostra Regione. Più volte abbiamo incontrato Scura ed i vertici; spesso abbiamo promosso azioni tali da andare incontro alle nostre esigenze ed in questi ultimi tre anni, almeno, abbiamo fatto conoscere ai cittadini il nostro ruolo e le nostre professionalità. Proprio per questo – chiosa Sposato – oggi non possiamo ritenerci soddisfatti di un concorso atteso ed importante ma troppo misero nei numeri”.