Cosenza, ora Spagnuolo cavalca la tigre dei migranti (!): 3 arresti per matrimoni fittizi e favoreggiamento

Il procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo alias il gattopardo

Dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri del R.O.S. e del comando provinciale di Cosenza stanno eseguendo un provvedimento cautelare, emesso dalla procura di Cosenza, nei confronti di 3 soggetti nonché le perquisizioni dei domicili di ulteriori 6 soggetti, tutti indagati per favoreggiamento della permanenza illegale di stranieri nel territorio italiano.

L’operazione, inizialmente condotta nei confronti di cittadini marocchini sospettati di essere coinvolti in attività terroristiche, ha documentato l’esistenza di un gruppo criminale composto da soggetti italiani e marocchini che, dietro compensi compresi tra i 4.000 ed i 7.000 euro, organizzava matrimoni fittizi tra cittadini extracomunitari e donne italiane, permettendo a questi ultimi di ottenere il permesso di soggiorno provvisorio nonché il rilascio di ulteriore documentazione amministrativa. Anche senza conoscere i particolari dell’operazione, non serve molto a capire che il procuratore Spagnuolo, alias il Gattopardo, il più corrotto d’Italia, che copre la corruzione dilagante nella città di Cosenza, si inventi di tutto e di più per rendersi credibile. Ora cavalca persino la tigre dei migranti e dei presunti matrimoni fittizi che hanno già fatto ridere l’Italia per le vicissitudini di Mimmo Lucano. Il nostro disprezzo verso questo soggetto aumenta sempre di più.

La scoperta di sette matrimoni fittizi rappresenta il fulcro dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, diretta da Mario Spagnuolo, che questa mattina ha portato all’operazione dei carabinieri che ha portato all’esecuzione di un provvedimento cautelare a carico di tre persone accusate di avere favorito, attraverso un sistema fraudolento, la permanenza illegale di cittadini stranieri nel territorio italiano. A capo dell’organizzazione, che agiva a Cosenza ed in alcuni centri dell’hinterland, ci sarebbe stato un cittadino italiano, con la complicità di due connazionali, che sono le tre persone a carico delle quali é stato eseguito il provvedimento cautelare. Le persone indagate sono, complessivamente, 13. L’inchiesta che ha portato all’operazione é stata coordinata dal Procuratore della Repubblica aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini.