Cosenza, ospedale dell’Annunziata: si salvi chi può. La fallimentare gestione del “pavone” De Salazar (e compari)

Carissimo Iacchite’,

all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza si sta svolgendo l’atto finale di una tragedia, regista della quale è il pallone gonfiato che di nome fa Vitaliano e di cognome De Salazar.

Mentre lui fa il “figo” (pensate un po’ come siamo messi…) andando su e giù tra la Cittadella dei parassiti e la direzione generale dell’Azienda Ospedaliera dei papponi, tutto intorno sta andando definitivamente a rotoli.

Nel frattempo è circondato da uno stuolo di consulenti esterni che, a spese nostre, bivaccano nei migliori ristoranti della città.

Mentre il nostro si pavoneggia – e ci vò curaggiu – in ospedale mancano farmaci, reattivi, materiale per gli interventi chirurgici, eccetera e al Pronto Soccorso, con le dimissioni del terzo primario facente funzioni e l’annuncio dell’arrivo del quarto (sic!) siamo sempre in dimensione “lazzaretto”. Ma lui, il “pavone” in perfetto stile… Occhiuto continua ad annunciare conclusioni di lavori che… non si concluderanno mai.

Mentre il nostro si pavoneggia – e ci vò ficatu – ai dipendenti non verranno pagate le quote della cosiddetta “produttività” e, in questa situazione, i migliori decidono giustamente di andare via. A gambe levate anche.

E per pavoneggiarsi di più De Salazar si circonda di personaggi grotteschi come, ad esempio, un soggetto diventato primario a “botte di medicine” e grazie alle manovre dell’epoca di Achille Gentile, che essendo notoriamente fuori di testa è diventato il “consigliori” del nostro.

Per non parlare della squadra che ha avuto e che avrà: Amato si è fatto fino ad ora, pure male, solo gli affari suoi e, finalmente, per totale incapacità è stato mandato a distruggere definitivamente il Pronto Soccorso, il nuovo direttore amministrativo Folino (impiegato di mezza tacca a Roma) gestisce il tutto come il condominio di casa sua e il nuovo direttore sanitario “a mezzo servizio” e non nell’elenco regionale e nazionale dei direttori sanitari (quindi abusivo) Zinno cercherà di barcamenarsi, senza spazio di azione e senza prospettive di continuità, fra chi lo tirerà a destra e a sinistra. Il dato sicuro è che la sanità calabrese e cosentina in particolare continua ad essere terra di conquista mentre la situazione generale sarà ancora più caotica e senza via di uscita. Si salvi chi può.

Lettera firmata