Cosenza, ponte di Calatrava: giù le mani da San Francesco di Paola

La dichiarazione del vescovo Nolè sulla crescente povertà a Cosenza e sull’inutilità di costruire opere faraoniche, tipo il ponte di Calatrava, a discapito degli indigenti, ha tramortito Occhiuto, lasciandolo esterrefatto di fronte all’ennesimo abbandono. Un altro pezzo di copertura che se ne va. E non è di poco conto. Dopo la procura che ha deciso di mollare Occhiuto, dopo la questura che il nuovo questore ha reso impenetrabile alla corruzione, dopo molta stampa prima a lui asservita ed oggi pronta a linciarlo, ora tocca alla Curia. Uno dei punti d’appoggio più importanti per il sindaco Occhiuto.

Questo non se l’aspettava. Tant’è che incredulo ha commentato così l’articolo:

Le parole a cui si riferisce Occhiuto, pronunciate dal vescovo Nolè, sono queste:

“Le opere di modernizzazione urbana, come l’imponente ponte di Calatrava, in realtà non incidono sulla povertà dei cittadini, dai giovani con contratti a termine ai padri separati. E’ ora di aprirci agli altri – ha ricordato mons. Nolé – e di dire: Io ci sono”.

Con queste parole il vescovo Nolè prende le distanze dalle politiche di cementificazione a favore dei ricchi di Occhiuto. Un vero e proprio colpo per Occhiuto. Che ha sempre avuto l’appoggio della Chiesa in ogni suo intrallazzo.

La notizia che abbiamo riportata è vecchia, ed era passata in sordina, e solo per caso siamo riusciti a recuperarla. La fonte, checchè ne dica Occhiuto è autorevole, tant’è che il vescosco all’oggi non ha smentito. Anche perchè non può farlo: non può smentire se stesso.

la notizia è datata 3 aprile ed è apparsa nientepopodimeno che sul sito on line della CEI. Ovvero la conferenza episcopale italiana che nel sito pubblicizza la campagna di raccolta per l’8X1000.( http://sovvenire.chiesacattolica.it/ )

Una volta aperto l’articolo a piè pagina si trova l’allegato del comunicato stampa ufficiale delle dichiarazioni del vescovo Nolè intervistato in occasione della presentazione della “Mensa” per i poveri. Basta scaricare l’allegato e leggere.

E si aprirà questo:

Capisco il tentativo del sindaco, ma qui c’è poco da fare. Il vescovo Nolè è chiaro.

Tra i tanti motivi che hanno indotto il vescovo a non partecipare all’inaugurazione del ponte di Calatrava, ce n’è uno in particolare: l’intitolazione del ponte a San Francesco di Paola. Il vescovo Nolè deve aver ritenuto blasfemo intitolare un ponte costruito con i soldi destinati alla costruzione di case  popolari al santo, dopo san Francesco d’Assisi, più vicino ai poveri come san Francesco di Paola.

Ricordiamo che il vescovo Nolè proviene dai “Frati Minori conventuali”, uno dei tre ordini legati alla figura di San Francesco d’Assisi, così come lo era l’ordine a cui apparteneva San Francesco di Paola. Tutti votati alla povertà. E il ponte di Calatrava tutto rappresenta tranne che la figura di San Francesco di Paola.

Questo uno dei motivi di “rottura” con il sindaco. Oltre ad avere una visione della città completamente diversa.

A uno a uno lo stanno mollando tutti. La sua armata è allo sbando. E ogni reazione risulta vana. Il suo ritornello della “città più bella del mondo” perde colpi. E presto tutti saremo messi di fronte alla tragica realtà. Quella che finora in molti hanno fatto finta di non vedere. Povero Occhiuto, cchi sta passannu!