Cosenza. Pronto soccorso, ancora altre tre storie di ordinaria “vergogna”. E i boss della sanità privata brindano a champagne

Ieri mattina abbiamo pubblicato l’ennesima denuncia dell’inefficienza del Pronto soccorso dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Una vergogna senza fine.

COSENZA. PRONTO SOCCORSO, VERGOGNA SENZA FINE (https://www.iacchite.blog/cosenza-pronto-soccorso-vergogna-senza-fine-dopo-tre-ore-di-attesa-ho-riportato-mio-padre-in-gravi-condizioni-a-casa/)

E sotto il post che abbiamo pubblicato su FB sono apparse almeno altre tre gravi denunce alle quali è giusto dare spazio e visibilità per contrapporle alle assurdità della propaganda della politica che ha avuto la faccia di culo di tagliare anche il nastro per l’inaugurazione della… peste ca li mbacchia come si dice a Cusenza…

Dopo 5 ore di attesa per emorragia nasale, mia madre ferma li senza che nessuno si sia degnato di guardarla, senza nessuna cura, bastava portarla al reparto otorino ma niente, dopo lo sfogo personale e civile presi mia madre firmando e la riportai a casa. Vergogna… medici e infermieri messi li a scrivere scartoffie, organizzazione zero, il medico deve curare lasciando ad altri la segreteria. Ecco, mia madre del 1933 costretta a subire violenza da pseudomedici. Vergognati presidente Occhiuto.
Mia zia è stata mandata a casa dopo un pomeriggio e una notte trascorsi su una sedia del Pronto soccorso (età 76 anni), ritornata dopo due giorni è stata operata d’urgenza.
Al Pronto soccorso di Cosenza, se non sei in fin di vita ti ci fanno arrivare loro. Vergogna inaudita.
Lunedì 11 agosto: dopo una caduta avuta il giorno prima, vado al Pronto soccorso di Paola: 2 ore e mezza di attesa per poi sentirmi dire “guarda bisogna fare una radiografia ma se sei fortunato devi aspettare 3 ore”. Un padre con il proprio figlio per un caso analogo al mio è stato mandato da Cosenza a Paola “perché a Paola sarebbe stato tutto più veloce” ed invece si è sentito dire le stesse cose che hanno detto a me. Nei giorni successivi, ho provveduto privatamente e la segretaria di uno dei centri diagnostici ha candidamente ammesso “siamo pieni perché gli ospedali non ce la fanno”….ed i boss della sanità privata brindano a champagne….