OGGI MERCOLEDÌ 29 GIUGNO 2022 ALLE ORE 18:00 a COSENZA – PIAZZA XI SETTEMBRE
COSENZA RIPUDIA LA GUERRA: Sit-in di protesta e informazione contro armamenti e spese militari
Ne parleremo con:
– Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (Genova)
– No Muos (Sicilia)
– Pax Christi (coord. Sud)
– Collettivo di Fabbrica GKN (Firenze)
– No Muos (Sicilia)
– Pax Christi (coord. Sud)
– Collettivo di Fabbrica GKN (Firenze)
Dal 24 febbraio, con l’inizio dell’invasione da parte della Russia, la guerra in Ucraina è diventata il principale tema di discussione e di competizione a livello globale, ma soprattutto motivo di preoccupazione per le enormi ricadute che rischia di avere su milioni di persone, in tutto il mondo.
I principali media italiani hanno fornito una lettura unilaterale degli eventi, orientata all’accettazione della guerra e del ruolo che in essa dovrebbe assumere l’Italia, secondo i diktat di USA e NATO. Una versione influenzata dagli interessi statali, dell’industria bellica e delle compagnie energetiche.
Nonostante questo, si è diffuso da subito nella popolazione un sentimento di ostilità e rifiuto della guerra, composto dalla contrarietà all’invio di armi e all’aumento delle spese militari, dalla critica rispetto a una politica estera asservita alla NATO e dalla preoccupazione crescente per le ricadute economiche e sociali del conflitto. Un sentimento popolare totalmente ignorato dal Governo, che ha proseguito sulla linea guerrafondaia dettata dagli USA, ha inviato forniture militari, deciso l’aumento delle spese militari, la costruzione di nuove basi e ha contribuito alla tensione diplomatica internazionale.
L’opposizione alla guerra si è manifestata sia sul piano dell’opinione pubblica (nei sondaggi statistici), sia nelle mobilitazioni che hanno interessato tutto il territorio italiano negli ultimi mesi, fino alla manifestazione del 2 giugno che ha raccolto oltre diecimila persone contrarie alla costruzione di una nuova base militare a Coltano (Pisa), da finanziare con i fondi del PNRR.
Agli interessi di chi ci ha trascinato in questa guerra e lavora per farla continuare, si contrappone la volontà dei popoli che la guerra finisca presto e produca meno sofferenze possibile: dalla popolazione ucraina che ne subisce gli effetti più immediati e devastanti (come tutte quelle sottoposte alla tragedia della guerra), fino ai popoli di tutto il mondo che ne pagano le conseguenze indirette, povertà e carovita, che già colpiscono le fasce più deboli della popolazione e rischiano di diventare insostenibili anche in Europa, soprattutto in territori marginali come quello calabrese.
Come realtà politiche, sindacali e associative, attive nell’area urbana di Cosenza, crediamo sia necessario avviare sul nostro territorio una discussione pubblica e collettiva sulla guerra e sulle sue conseguenze. Vogliamo iniziare questa discussione pubblica in piazza, proprio a partire dal confronto con chi ha alimentato l’opposizione alla guerra in questi mesi, attraverso mobilitazioni e azioni.