Cosenza saccheggiata, in azione gli avvoltoi: D’Ippolito vuole fare l’assessore

La deliberazione di dissesto è stata approvata. Tiene la maggioranza occhiutiana. Una tenuta che non poggia certo la propria base sugli ideali politici, così come dovrebbe essere, quello che li tiene uniti è un “comune” scopo: far coincidere le finanze pubbliche con il loro interesse privato. Ma c’è anche un’altra ragione al loro restare incollati alla poltrona: lo stipendio di consigliere. Che da noi non è poi tanto, ma sommato ad altre entrate fa gruzzolo. E a questo gruzzoletto non intendono rinunciare. Ognuno ha i propri bisogni. E quello dei consiglieri di maggioranza è garantire a se stessi e al sindaco uno stipendio per altri 16 mesi. E se per mantenere questo “tenore di vita” devono mentire, non è un problema. Del resto firmano carte ad occhi chiusi da quasi 4 anni, difendendo l’operato truffaldino di Occhiuto di cui loro sono complici, alcuni morali, altri materialmente.

Uno dei complici morali di Occhiuto è di sicuro il consigliere Giuseppe D’Ippolito, capogruppo di Fratelli d’Italia che, dopo aver giustificato l’operato del sindaco, dice: “Il dissesto lo hanno creato le amministrazioni che ci hanno preceduto, Mancini, Catizone e Perugini”, e chiede ad Occhiuto un cambio di passo. In altre parole D’Ippolito chiede il rimpasto di giunta al sindaco, con l’entrata in giunta di qualche esponente della sua corrente politica… magari quel “qualcuno” potrebbe essere lui, perchè no!

Cari cosentini, avete capito? Il problema per D’Ippolito e tutti gli altri consiglieri, non è il dissesto della casse comunali che porterà ad avere meno servizi e più tasse ai cittadini, ma l’assessorato. Vogliono un assessorato. Mentre la città va a rotoli, D’Ippolito chiede un assessore. Per far che verrebbe da dire, visto che questa consiliatura volge alla fine nel peggiore dei modi. Eppure, come potete vedere, per loro il discorso è sempre lo stesso: più denaro e più potere, anche quando serve, ed è questo il caso, più senso civico e amore per la città. L’unica emergenza che conoscono è quella delle loro tasche. Di tutto il resto non gliene importa niente. Fino a che c’è da mangiare loro saranno lì in prima fila a scodinzolare per un osso. Perché è questa l’unica cosa che sanno fare: i cagnolini. E se questa gente siede in Consiglio la colpa è solo nostra, del resto come si dice: ognuno ha i consiglieri che si merita, e noi ci meritiamo questi.