Calabria 2020, i “fedelissimi”: Rosaria Succurro e la stampella del cazzaro

Rosaria Succurro è una di quelle della prima ora. Una irriducibile. E’ stata seduta sulla sua sedia da assessore dal 20-06-2011 al 6 febbraio 2016 e poi di nuovo dal 5 giugno 2016 fino a lunedì, quando è stata eletta sindaco di San Giovanni in Fiore. L’unica cosa che è cambiata è il suo stato civile, visto che nel frattempo si è sposata (cerimonia officiata naturalmente da… Occhiuto) con Marco Ambrogio, sulla carta il capo dell’opposizione ma nei fatti la prima stampella del cazzaro. Anche in questo caso, tutto pienamente funzionale alle esigenze del suo “capo”. 

Solo per il venire meno della scadenza naturale di questa disastrosa consiliatura, la Succurro è stata costretta a scendere dalla poltrona prima di risalirci a tempo di record.

Insomma, ha tagliato il traguardo, vista la tenacia. Le sue deleghe erano e sono: Comunicazione, Turismo e Marketing Territoriale; Teatro Eventi e Spettacoli; Formazione Coscienza Civica e Cittadinanza Attiva. Un sacco di roba. E di non poco conto.

Rosaria è passata indenne da ogni trambusto che ha interessato la giunta, e il sindaco, in questi otto e passa anni. Nessun “rimpasto” l’ha mai sfiorata. Qualunque cosa sia successa al Comune, lei è stata sempre in disparte. Sembrava quasi che lei neanche ci fosse in giunta. Tant’era defilata da tutto e da tutti. Non ho mai sentito in tutto questo tempo una polemica vera, accesa, su di lei. Non è stata mai coinvolta in niente. Che so: un inciucino, un piacerino, un paperino, un bacino. Almeno ufficialmente. Tutti, destra, sinistra, centro e liste civiche, le vogliono bene. Al punto che, anche quando alcuni marri evidenti, tipo la stampa della brochure dedicata ad Alarico con la foto del gerarca nazista Heinrich Himmler, con cui ha infelicemente “esordito” alla Bit di Milano, erano palesemente riconducibili al suo operato da assessore, tutti l’abbiamo perdonata.

Nonostante il fatto ricadesse nelle sue competenze da assessore. Eppure tutti noi ce la siamo presa più con Occhiuto che con lei. Sì, qualche commentino birichino su FB, per lei, ma niente di più. Invece ad Occhiuto lo abbiamo fatto nero. Ed era lei la responsabile, questo è pacifico, ecchecosè, una occhiata prima di mandarla in stampa gliela vuoi dare? Non è che doveva fare chissà che cosa. Nonostante questo, nessuno si è azzardato a chiedere, ad esempio, le sue dimissioni, o altro. Rosaria è una mastruna del defilamento.

Si defila dalle mali parati che è una meraviglia, meglio di una indossatrice quando termina la passerella; si sgancia dalle polemiche come un bombardiere sgancia le bombe, premendo un interruttore; scivola via dalle dispute, allo stesso modo di come sfugge, tra le mani, il capitone di natale a cui hai deciso ti tagliare la testa. Ora la vedi, un secondo dopo non c’è più.

Tutto questo sarebbe un bene, tenersi lontano dai “guai” è sempre un buon consiglio, se non fosse che il ruolo che ricopre le impone delle responsabilità che sono anche politiche. Non può fare sempre ricchia i mercanti.

Una tecnica, quella dell’indiano, la sua, che le ha consentito di essere trasversale alla politica, alle polemiche, nonché immune da responsabilità. Pare che ci sia intorno a lei un eccesso di galanteria. Nel senso che tutti sembrano disposti ad accollarsi le sue mancanze e a coprire i suoi silenzi. Chissà perché.Penso lo si debba principalmente al suo gran bel curriculum, che la rende indispensabile in alcuni settori, e per “lo quale” le si perdona tutto. Un curriculum che a leggerlo non basta una giornata. Otto pagine che raccontano una frenetica vita professionale costellata di tutto e di più. Sviluppo e legalità, le sue parole preferite. Ma il suo amore professionale è la comunicazione, oltre all’insegnamento. Passione che, all’inizio del suo mandato, le è costata l’accusa, vista la sua professione, di essere incappata in presunto “conflitto d’interessi”: qualcuno dice che ha creato un piccolo monopolio personale, affidando la gestione di molti lavori “creativi e di comunicazione”, provenienti dal suo assessorato, spesso e volentieri ad una agenzia in particolare. Cosa che però, va detto, non ha trovato riscontro.

Qual è il bilancio amministrativo dell’assessorato di Rosaria?

Rosaria ha fatto quel che ha potuto. Oltre a qualche scampagnata con i suoi amici, nelle vie della città antica, non è andata. Tutta robetta senza infamia e senza lode. Di turisti ne ha portato pochi. Se non quelli che per caso sono capitati dalle nostre parti. Ha organizzato molti giochi di società, tipo quelli che si fanno nei villaggi turistici. Ed è una ottima stacanovista del convegno. Lei convegna su tutto. Non ho mai capito in che cosa è consistita la sua azione politica in merito alla sua delega sulla formazione civica. Oppure alla cittadinanza attiva. Io personalmente non mi sono mai attivato con lei. Non so voi altri.

Rosaria è rimasta la faccia bella della giunta Occhiuto. Quella che appare in “TV”, e poi scompare. Ed è per questo che, forse, quel marpione di un Occhiuto, l’ha sempre “preservata” dai suoi intrallazzi. Noi comunque, della redazione di Iacchite’, la promuoviamo con un quasi sufficiente, che alziamo a 6 politico. Non sarà certo ricordata, per questo suo mandato, dai cosentini, per le cose che ha fatto, ma di sicuro nessuno la scorderà per il suo gran bel curriculum.

E naturalmente oggi più che mai è al fianco del suo Mario non solo nel ruolo di “moglie” del capo dell’opposizione ma adesso anche nella lista di Jole Santelli. Che non si sa mai… Ma davvero avevate creduto che suo marito, sì insomma uno dei prototipi classici di “comunista col culo degli altri”, potesse far cadere il cazzaro? Mmucca liù!

GdD