Cosenza-Samp. Una “festa” rozza e tragicomica e un Gargamella (oggi 70enne) imbarazzante

Se ieri è stato il compleanno del Cosenza Calcio, che ha compiuto 110 anni, oggi è il compleanno del suo controverso patron, l’immarcescibile Eugenio Guarascio, che a Cosenza tutti – tranne i media di regime asserviti, allineati e coperti – chiamano Gargamella per ovvi motivi di… somiglianza non solo fisica ma anche e soprattutto caratteriale.

Guarascio oggi taglia il traguardo dei 70 anni e la legge del tempo ci dice che noi che ne abbiamo qualcuno in meno forse abbiamo qualche speranza – tra dieci anni – di festeggiare il 120° compleanno della nostra squadra del cuore senza di lui.
Eh sì, perché è opinione generale che i festeggiamenti per i 110 anni del Cosenza andati in scena ieri allo stadio, oltre ad aver portato decisamente male, sembravano un matrimonio all’Olimpo a Santo Stefano di Rende… Con tutto il rispetto per chi ama festeggiare così, ci mancherebbe.

La tifoseria come di consueto non le ha mandate a dire. E se qualcuno ha preferito stendere un velo pietoso, molti non hanno rinunciato a dire che la “passerella” organizzata da Guarascio è stata una rozzata involontariamente comica ancora peggio della scritta “centodieci” sul cognome dei calciatori e del numero messo… sopra lo stomaco. O di una sagra di paese. Veramente non si è capito che cosa c’azzeccavano i sindaci e i drappi comunali in campo: sembrava la brutta copia – si capisce – della processione della Madonna del Pilerio. Sempre con rispetto parlando. Non avrebbero fatto una cattiva figura, a questo punto, la banda musicale di un qualsiasi paese e qualche bancarella con la specialità della casa, paninu e sazizza…

Del resto con il patron che continua a fare i suoi porci comodi intascando almeno 5 milioni netti a stagione, con passerelle fuori luogo e inutili, con le identiche assenze – già criticate aspramente 10 anni fa in occasione del Centenario con l’aggiunta di quella del capitano Corsi vergognosamente “eliminato” – di giocatori che hanno fatto la storia di questa squadra (perché Lui, Gargamella, non sopporta che gli ricordino che questa squadra ha una storia!), e un’organizzazione pessima, la serata di ieri è completamente da dimenticare in campo e fuori. Un disastro su tutti i fronti. Nessuno la ricorderà con piacere, almeno con la festa del Centenario eravamo riusciti in qualche modo a “neutralizzarlo” ma ieri è stato decisamente impossibile. 

A Gianluca Di Marzio, incolpevole “presentatore” della sagra, invece, vorremmo solo sommessamente ricordare che se suo padre Gianni fosse stato ancora l’allenatore del Cosenza o magari anche solo il direttore generale, non avrebbe mai permesso che questa “festa” si svolgesse prima della partita. E noi cosentini over 60 ne sappiamo qualcosa avendolo frequentato e avendo imparato – anche dalla sua esperienza – che certe cose non solo non servono ma sono dannose. 

E non è finita qui. In queste ultime ore a dare… il resto a Guarascio ci ha pensato la pagina FB satirica La Ragione di Stato, che ha sbertucciato alla grande il patron rossoblù con questo imperdibile post. Con il corollario di una serie di commenti esilaranti. Buon compleanno Gargamella!

Il presidente del Cosenza Guarascio (immortalato durante la premiazione di Tutino quale mvp mensile della serie B) è una figura che affonda le sue radici nell’antica tradizione delle maschere italiane, attraversando poi la commedia novecentesca fino a giungere ai giorni nostri con un animale a pelo ispido adagiato sul cranio.
Personaggio totalitario.