Cosenza, sanità corrotta: l’uomo del Cinghiale ha bloccato le assunzioni

In una Calabria posta agli ultimissimi posti nelle classifiche europee della disoccupazione, in cui per la mobilità passiva dei suoi cittadini, che preferiscono curarsi fuori regione, l’ospedale che funziona di più è, appunto, posto al di fuori dei confini calabresi.

In una Calabria in cui non sono sufficienti due sentenze del Consiglio di Stato per riaprire l’ospedale di Praia, il fatto che il subcommissario Urbani si è rifiutato di firmare il decreto 50, già firmato dal commissario Scura e dal direttore generale del dipartimento di tutela della salute Fatarella, che riguarda l’assunzione di oltre 500 unità, fra medici e personale paramedico, nella intera regione, dei quali 100 solo dell’Asp di Cosenza, è l’ennesima beffa per i calabresi.

Perché Urbani, uomo scelto da Gentile, non ha controfirmato il suddetto decreto già firmato da Scura, uomo scelto da Renzi, e da Fatarella, uomo scelto da Oliverio? Perché un decreto al quale manca la firma del subcommissario non viene pubblicato sul sito della Regione Calabria, sul quale, addirittura, sono stati pubblicati i decreti successivi al 50 ma non quest’ultimo?

Non vi fa venire in mente, questa situazione così anomala, un fatto molto simile che avvenne un po’ di tempo fa quando un giornale intero non venne pubblicato per non rendere pubblica una sola notizia?

Insomma, questo fatto dimostra, ancora una volta, che la nostra disgraziata regione è una enclave nella quale non vige la legge dello stato italiano, del quale fa ancora parte, ma quella di un solo uomo.

Un caro saluto

Norberto La Marca