Raffaele Mauro, il direttore generale “depresso” (nel senso che l’ha stabilito il Tribunale di Cosenza) dell’ASP di Cosenza, il nostro insostituibile Faccia di Plastica, ne combina almeno un paio al giorno senza che intervenga né la magistratura corrotta come lui né la politica impresentabile e mafiosa che gli ha conferito l’incarico di digì della più grande ASP d’Italia.
Il pallino di Mauro è la medicina legale dove deve assolutamente piazzare la compagna Cesira Ariani. Ormai non usiamo più “ex” perché l’hanno capito tutti che si tratta solo di un giochino per prendere in giro i fessi.
Questo obiettivo è cosi importante per la coppia più complice della sanità cosentina (più ancora di Mauro e della signora giudicessa Ferrentino, quella che l’ha incoronato come “depresso”) che pubblicamente segue percorsi totalmente illegali senza che qualcuno intervenga.
Nel vecchio piano aziendale la medicina legale era considerata come una Unità Complessa con annesse tre Unità operative semplici.
In data 04-04-2017 il direttore generale pubblica un avviso interno prot. 0049955 per l’affidamento dell’incarico di un dirigente medico responsabile, titolare di struttura semplice e/o professionale che coordini le attività della struttura di medicina legale Cosenza/Tirreno/Valle Crati fino all’approvazione dell’atto aziendale.
Già emerge il primo dubbio: come fa un direttore generale a bandire un concorso per un posto previsto da un atto aziendale che ancora non è stato approvato?
In data 17 maggio con delibera N.858, pubblicata solo il 31 maggio REVOCA DELLA DELIBERA N. 1779/2016 ED APPROVAZIONE ATTO AZIENDALE DELL’ ASP DI COSENZA.
Nel nuovo atto aziendale l’Unità Operativa Semplice per la quale era stato fatto l’avviso pubblico non esiste più in quanto la medicina legale da una Unità operativa complessa con tre unità semplici viene inspiegabilmente declassata, da un digì come Mauro che formalmente è pure medico legale e da un direttore sanitario medico legale, ad una Unità operativa semplice a valenza dipartimentale.
Il gioco è chiaro: si vuol fare fuori con il nuovo atto aziendale l’unica titolata, attuale Direttore dell’Unità Complessa dottoressa Filice, per sostituirla con la Cesira Ariani.
Ma la storia non finisce così.
In data 25 maggio, con determina n. 142, Faccia di Plastica continua l’iter procedurale dell’avviso pubblico, come se niente fosse, costituendo la commissione per la valutazione di titoli composta dal direttore sanitario Giudiceandrea, dal pensionando Marcello Perrelli e dalla dottoressa Carmela Cortese, collega di Cesira “bell’i Faccia i Plastica” Ariani in numerose commissioni medico legali.
Nella Commissione non viene inserito il direttore della Medicina legale ma il direttore della Medicina del lavoro dottoressa Cortese per le affinità suddette.
La commissione si insedia ma il direttore sanitario, in uno scatto di sano orgoglio, non vuole presiedere una commissione illegale per un posto inesistente nell’atto aziendale che deve essere a tutti i costi affidato alla “bella” di Faccia di Plastica.
Il Mauro, nella paura che da un giorno all’altro deve ritornarsene a casa, continua imperterrito nella sua opera di abuso di potere e con determina N. 174 del 23 giugno 2017 ricostituisce la Commissione (ma forse sarebbe meglio dire l’associazione a delinquere) composta da Marcello Perrelli con funzione di Presidente, dal dott. Pietro Filippo (sì proprio lui il truffatore con sentenza definitiva della Cassazione) e dalla dott.ssa Cortese Carmela.