E’ davvero incredibile quello che può accadere nella sanità cosentina se sei amico degli amici e hai gli agganci giusti in Tribunale. Da tempo ormai scriviamo delle “prodezze” di uno dei camerieri più fedeli del Cinghiale ovvero Remigio Magnelli meglio conosciuto come Fra’ Remigio da Varagine, monaco de “Il nome della Rosa” famoso non certo per la sua rettitudine morale.
Magnelli non solo siede illegittimamente sulla poltrona di direttore del Personale dell’ASP di Cosenza avendo subito una condanna in primo grado per falso e abuso d’ufficio ma adesso viene anche “risarcito” dal Tribunale di Cosenza per come apprendiamo incredibilmente da una delibera del suo sodale Raffaele Mauro alias Faccia di Plastica diramata il 17 agosto con la speranza che passasse inosservata per il periodo di festività.
Nella delibera si legge che “… il Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Cosenza ha accolto (!) il ricorso promosso dal dipendente dottor Remigio Magnelli e con sentenza n. 1153 del 7 giugno 2016 ha condannato l’ASP a corrispondere a favore del soggetto la somma di 35mila 806 euro oltre interessi legali…
Il Giudicante ha riconosciuto in favore del ricorrente il diritto a percepire fino alla proposizione del ricorso (31 maggio 2012) l’indennità ex artt. 40 e 41 del contratto collettivo nazionale di lavoro per l’area della dirigenza atteso che il Magnelli, anche dopo la delibera numero 3195 del 4 agosto 2010 dichiarativa della nullità della delibera di conferimento dell’incarico, ha continuato a svolgere le funzioni di direttore della struttura complessa “Gestione personale convenzionato” come da delibera del 22 aprile 2010…”.
Insomma, Magnelli viene “risarcito” perché l’ASP, pur avendo preso atto della nullità del suo incarico, non solo lo ha lasciato a pascolare nel suo ruolo dirigenziale ma ha impiegato addirittura altri due anni prima di presentare ricorso. Cose da pazzi!
E così, visto che Fra’ Remigio ha già incassato 7mila euro per il suo “lavoro” da aprile ad agosto 2010, questa somma viene detratta dai 35mila euro calcolati fino alla data del ricorso, ma gli altri soldini li prende tutti e “… trattandosi di sentenza esecutiva – si legge ancora nella vergognosa delibera di Mauro – occorre provvedere subito al pagamento”.
Morale della favola: Magnelli si papperà 40.518 euro di cui 28.759 per competenze fisse direttamente liquidate in sentenza + 7.672 per oneri + 2.444 per Irap e 1.641 per interessi. E alla cifra vanno aggiunti anche i 3.647 euro per l’avvocato Margherita Manes per un totale di 44.166 euro da inserire nel bilancio 2017.
E le stelle – come al solito – stanno sempre a guardare.