Cosenza, la residenza Palazzo Ruggi d’Aragona: “Basta polemiche: il De Rerum natura non è unico!”

Stiamo assistendo in queste ore a strumentalizzazioni becere e fuori luogo su quanto accaduto nel centro storico di Cosenza. La vera tragedia è che tre persone hanno perso la vita in un incendio la cui causa è imputabile al destino, e questa amara realtà ci reca amarezza e tanto dolore. Anziché scegliere il silenzio, come sarebbe stato più opportuno, da alcune parti politiche arrivano invece note di indignazione per la perdita delle opere di Telesio e i danni alla struttura.

A questo riguardo, con profonda amarezza poiché avremmo preferito tacere per rispetto dei morti, ci vediamo costretti a fare alcune precisazioni. Il patrimonio culturale andato perduto è certamente importante ma fortunatamente non unico, lo dimostra il fatto che da privati abbiamo già avuto l’offerta, ad esempio, di una copia del De Rerum Natura identica a quella interessata dall’incendio al fine di una successiva esposizione qualora vi fosse l’opportunità di ristrutturare palazzo Ruggi d’Aragona.

Non è poi secondario ricordare che grazie all’intervento dell’imprenditore Renato Nuzzolo, il quale aveva provveduto a fare istallare porte tagliafuoco con un proprio investimento privato, si è evitato davvero l’irreparabile qualora le fiamme si fossero propagate all’intero edificio e a quelli adiacenti. Oggi lo stesso imprenditore si trova di fronte a una grossa perdita economica in termini di struttura, di eventi già programmati e che non potranno più tenersi, ivi compresi le sedute di laurea della facoltà di ingegneria dell’Unical, ad esempio, che avevano visto la sigla di un recente accordo proprio nelle fastose sale della residenza Ruggi D’Aragona. Vogliamo precisare che la perdita di un investimento è nulla rispetto a quella delle tre vite umane, tuttavia era doveroso replicare ufficialmente allo sciacallaggio politico di chi non ha ben compreso questa tragedia.

Residenza Palazzo Ruggi d’Aragona