Le ha provate tutte “Achilluzzu” Gentile per restare al comando del suo regno ovvero l’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Ha messo in campo la massoneria al massimo livello ed era persino riuscito a “strappare” una dichiarazione possibilista alla deputata pentastellata Dalila Nesci, oltre a farsi vedere spesso e volentieri in compagnia del senatore Nicola Morra. La Gazzetta del Sud, il Quotidiano del Sud e – se ci fosse stato – anche il Marchettaro del Sud lo avevano sfacciatamente sponsorizzato scrivendo bufale sui loro squallidi fogli di carta nei quali annunciavano senza pudore che l’unico manager calabrese sarebbe stato lui… Menzogne funzionali al tentativo di “pilotare” ancora una volta questo burocrate prezzolato da tutti i poteri forti per tenere in piedi il carrozzone dell’Annunziata, ormai al collasso e ridotto a un lazzaretto. Oggi che – finalmente! – possiamo prendere atto che questo maldestro tentativo è miseramente fallito, gioverà ricordare ai nostri lettori ma soprattutto a quelli che verranno a smascherare tutto il marcio che c’è nell’ospedale di Cosenza, con quali meschini mezzucci sono arrivati a dichiarare addirittura il “pareggio di bilancio” per buttare fumo negli occhi.
In pochi sanno, per esempio, che Achilluzzu nelle vesti di direttore generale prima e di commissario poi, ha lasciato il suo ufficio Ragioneria sprovvisto di un dirigente. Sebbene la legge preveda che in caso di assenza del dirigente (promosso direttore generale come nel suo caso) l’ufficio debba essere affidato ad interim ad un dirigente di altra unità operativa, Achilluzzu ha preferito non perdere il potere gestionale della Ragioneria ospedaliera e l’ha lasciata nelle mani della fedelissima Annamaria Malavasi che dirigente non è.
Perché? Forse sarebbe stato poco conveniente che altri mettessero le mani nei conti aziendali? Forse avrebbero potuto scoprire gli artifizi contabili che hanno consentito all’ospedale di Cosenza di chiudere il bilancio in pareggio? E in compenso Achilluzzu ha fatto assumere la figlia della Malavasi e suo genero nella cooperativa del Cinghialotto Ponzio, il famigerato ufficio di collocamento dei poteri forti cosentini. La figlia della Malavasi è stata promossa segretaria della direzione generale dell’ospedale (!), il genero è stato sistemato presso l’ufficio tecnico.
E ancora: chi vigila sulla legittimità degli atti prodotti nell’Azienda Ospedaliera di Cosenza? Nientepopodimenoche….il dottor Fernando Caldiero (famigerato commercialista della costa tirrenica legato mani e piedi alla massoneria e al clan Muto), da qualche anno anche presidente del collegio sindacale dell’Azienda Ospedaliera! Ce n’è abbastanza per dubitare della veridicità del bilancio aziendale? E chi si è bevuto (a parte i giornali di regime e i mercenari addetti stampa, palesi e occulti) la favoletta del pareggio di bilancio?