Cosenza, sanità venduta. La pupa dei boss getta la spugna: l’ultimo “regalo” da 33 milioni mentre la sanità pubblica affonda

Nei corridoi dell’Asp di via Alimena non si parla d’altro che di lei, Giuliana Bernaudo, la pupa dei boss della sanità privata, che ormai è talmente sputtanata al punto che, per evitare il pietoso intervento di magistrati corrotti fino al midollo come il Gattopardo del porto delle nebbie e il suo badante, si è autoeliminata dal ruolo di responsabile dell’Unità Operativa Spedalità privata. Nel senso che se ne va lei prima che la mandino via. Anche le maniglie delle porte degli uffici dell’Asp sanno che, essendo biologa e non medico, non può occupare quel posto ma a tutti ha fatto comodo questo andazzo. Però anche l’indecenza ha un limite e pare che dalle stanze segrete del Gattopardo sia partito l’ordine di sloggiare e lei, la pupa dei boss, ha obbedito. Passerà ad altra Unità Operativa, almeno così si dice.

Prima di andare via, però, Giuliana la pupa ha fatto per intero il suo dovere e dopo avere elargito la prima fetta della torta di 28 milioni ai suoi referenti, il 6 maggio scorso, in collaborazione con il fido responsabile dell’Unità Operativa Tutela Disabili, Lavitola (visto che lei non può firmare perché è “abusiva”), ha dato il via libera alla seconda fetta della torta di 33 milioni. Ecco il dettaglio. Ci sono tutte le strutture dei boss e chiediamo scusa in anticipo se ne dimentichiamo qualcuno: Scalzo&Loré, Morrone (Villa Sorriso, l’ultima rimasta dopo le cessioni a iGreco), Citrigno, Parente, iGreco, con tutte le loro diverse e prolifiche emanazioni. Decine di milioni che serviranno solo a ingrossare le tasche di questi soggetti impresentabili mentre la sanità pubblica naufraga miseramente. Ora non resta che attendere le modalità con la quale la pupa uscirà di scena e chi sarà il pupo successore. C’è da giurare che prima passerà a via Sicilia a fare una visita classica da “baciamo le mani”. Povera Cusenza nostra!