Cosenza, sanità venduta. Le promesse di La Regina e quella graduatoria di 450 infermieri per i soliti noti

L’emergenza che non emerge

Correva il giorno 5 gennaio 2022 quando usciva l’Avviso Pubblico relativo all’emergenza COVID dell’Asp di Cosenza. In quel dato periodo storico si “respirava” un disorientamento generale, dovuto all’insorgere continuo di nuovi casi ed al tracollo del sistema di tracciamento dei contatti. Il suddetto Avviso, tuttavia, arrivava come una ventata di aria fresca nel caldo torrido di mezza estate, facendo presagire una forte volontà nell’assoldare valide risorse per far fronte all’esigenza del momento. A comprova di ciò, anche i tempi del prefato avviso facevano intendere la sua necessità, il suo carattere emergenziale: solo 7 giorni per poter completare la domanda di partecipazione e il tutto da concludersi a ridosso delle vacanze natalizie, come a presagire una imminente ripresa lavorativa e un conseguente dispiegamento di forze.
Le settimane si susseguivano, i notiziari regionali sottolineavano la mancanza di personale e testimoniavano le condizioni certo non idonee a fronteggiare la pandemia, ma di reali interventi neanche l’ombra.

Correva il giorno 1 febbraio quando usciva l’elenco degli ammessi (e degli esclusi di conseguenza).
Soprattutto degli esclusi, oserei dire! L’inspiegabile celerità con cui la macchina burocratica della nostra disperata Provincia si era mossa, celava la mancanza di praticità nell’espletamento della procedura: quella stessa macchina finiva per incepparsi escludendo così persone, professionisti che avevano ben largamente presentato domanda e che, alla contestazione in merito, ricevevano risposta: “Abbiam perso di vista le domande pervenute”.
E che dire poi di chi, avendo presentato domanda in un Avviso, si è ritrovato a far capolino negli elenchi di ben altra procedura dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. E da ciò un lungo fiume di ritardi, controversie e disappunti; il tutto mentre nella nostra Provincia divagava, come tutt’oggi ancora accade, incessante il COVID.

A calmierare gli animi, il 17 febbraio 2022, interveniva nientepopodimeno che il signor commissario La Regina, il quale, sbalordito delle miserevoli condizioni in cui versa l’ospedale di Corigliano-Rossano, teneva alta l’attenzione sull’importanza di far fronte all’emergenza, e con voce ferma asseverava l’emanazione di una graduatoria di ben 450 infermieri, da pubblicare il lunedì prossimo venturo, per risollevare le sorti di vari ospedali in tutta la Provincia.
Mi chiedo e vi chiedo: quanto, certe affermazioni, soprattutto se pronunciate da chi detiene un tale potere nella gestione della sanità pubblica calabrese, abbiano un valore? Quanto ci si affida a promesse di questo calibro? O per meglio dire, quanto sarebbe giusto affidarcisi?
Il chiacchiericcio è misero se non dimostrabile con fatti concreti, con azioni volte a risollevare realmente le sorti di un territorio. Lunedì, questo straordinario miraggio, sembra aver in questa terra un carattere inconsistente, al pari di un qualsiasi lunedì di ogni buon proposito!

Scontato dire che, quasi come fosse l’inizio di una dieta, anche questo buon proposito non si è mai verificato nei fatti; che questo lunedì non è mai giunto, che ad oggi la data resta indefinita e che la fantomatica graduatoria per cui tanti professionisti hanno concorso resta stipata in chissà quale cassetto. Il lunedì dei buoni propositi resta ancora un chiacchiericcio di chi, dall’alto della sua seggiola, si diverte a giocare con la vita degli altri.
E se a parlar male si fa peccato, a professar il falso si uccide il sistema: la sanità calabrese è un sistema in perenne terapia intensiva, al confine tra il collasso e la vergogna. Su questa tagliente linea di confine, si dondola la volontà di risanare la sanità, che a dirla così suona quasi come un eufemismo! Ospedali vuoti di professionisti ma, allo stesso tempo, Concorsi e Avvisi brulicanti di professionisti in attesa di allocazione in ospedale.

E tutte queste menti, e tutte queste mani, e tutte queste voci attendono una risposta: concreta, reale, produttiva.
Dopodomani sarà di nuovo lunedì; l’ennesimo lunedì che sfugge a un buon proposito. Poniamoci un buon proposito per il prossimo lunedì: facciamo tutti che non sia un lunedì che sfugge a un buon proposito!
Perché l’assegnazione di 450 posti di lavoro al personale infermieristico calabrese, non è un fatto appannaggio di pochi, ma è un’assicurazione sulla vita di tutti.

Lettera firmata