Cosenza, sui 90 milioni per il centro storico c’è puzza di marcio

La verità sul centro storico!

dal profilo Fb di Stefano Catanzariti

Stasera sono veramente incazzato. Non tanto verso i soliti politici che ormai conosciamo e sappiamo che sta nella loro indole fare i propri interessi anziché quelli comuni. No, stasera sono incazzato verso la città ed i cittadini che, per l’ennesima volta, vedono effettuare sotto il naso, magagne, imbrogli e ruberie, rimanendo fermi e impassibili senza incazzarsi, salvo farlo a “colpo” effettuato. A nulla stanno servendo i nostri appelli di preoccupazione sullo stato di avanzamento dei fondi Cipe sulla città vecchia, sembra che ci si sia abituati a questo triste destino, tale da ritenerlo inesorabile.

Ebbene, io voglio dirlo e ribadirlo, sui 90 milioni per il centro storico c’è puzza di marcio e voglio farlo ora che siamo ancor in tempo per fermarli. I soldi hanno attirato l’interesse e l’attenzione di chi vuole fare affari sul centro storico. Gente interessata a far crescere il valore immobiliare di case che hanno lasciato abbandonate per anni. Persone che rispolverano i propri progettini sepolti dalla polvere dai loro cassetti pur di assicurarsi una consulenza ed una fetta di questa torta.

90 milioni se non di più, che verranno spesi in lustrini e fiocchi, in un contesto di crolli, pericolo e degrado. Una tematica come quella del centro storico, che abbiamo voluto da sempre trattare coi guanti, con delicatezza e completezza, che invece viene perennemente usata per campagne elettorali e trampolini di lancio politici. Salvatori della patria, comparsi dal nulla e ben visibili, che nel quotidiano non apportano nessuna azione di cambiamento all’interno del quartiere. Mentre chi pratica esperienze di resistenza reale viene oscurato e “trascurato”.

Dovreste incazzarvi, uscire dal social e scendere in strada per difendere le vostre origini e i vostri fratelli che chiedono rispetto e dignità. Dovreste aprire gli occhi e puntare giustamente il dito, invece di lasciarvi ingannare dalla guerra fra poveri.
Sappiate però che finché mi sentirò dire “ma chini ta fa fare, pecchi un ti fa i cazzi tua”, io continuerò a rompervi i coglioni.
Finché siamo vivi dobbiamo scegliere da che parte stare e dobbiamo lottare con tutta la forza. Io sto dalla parte del centro storico, gli altri saranno i nemici del popolo.