Cosenza, tentata violenza contro l’ex moglie: il pm chiede l’assoluzione, il Tribunale lo condanna

Ieri, presso il Tribunale di Cosenza, si è concluso il processo penale a carico di Giuseppe Caputo, imputato del reato di tentata violenza sessuale nei confronti dell’ex moglie Alessandra Gidorino.

Dai fatti narrati, il Caputo si introduceva nella casa coniugale, abitata dall’ex moglie e dai figli minori, al fine di violentare la coniuge, la quale si rifiutava di avere rapporti sessuali con lui. Nei confronti dell’imputato e dopo una lunga requisitoria, il pm Giuseppe Cava formulava richiesta di assoluzione sul presupposto di un racconto dei fatti incerto e confusionario reso dalla parte civile in sede di esame. L’avvocato Antonio Gerace, difensore dell’imputato, si associava alla richiesta del pm e alle argomentazioni dallo stesso addotte.

L’avvocato Mario Scarpelli, difensore della donna costituita parte civile, formulava invece richiesta di condanna poiché vano sarebbe stato il tentativo da parte dell’accusa di sovvertire quanto in realtà è risultato essere lapalissiano ed incontrovertibile all’esito dell’istruttoria dibattimentale.

Il Tribunale in composizione Collegiale, nella persona del Presidente Di Dedda e dei Giudici Gallo e Pingitore, all’esito di una camera di consiglio durata circa un’ora e mezza, in contrasto alla richiesta di assoluzione avanzata dal pm Cava e dal difensore dell’imputato, ha aderito e condiviso in toto la richiesta di condanna così formulata dall’avvocato Mario Scarpelli, difensore della donna, dichiarando responsabile il Caputo del reato di tentata violenza sessuale in danno all’ex e condannandolo alla pena di anni 1 e mesi 3 di reclusione nonché al pagamento della somma pari ad Euro 3.000 a titolo di risarcimento del danno dovuto nei confronti della costituita parte civile.