Trasporto pubblico, la mobilità degli sfigati
La mobilità è elemento fondamentale della vita sociale di una comunità ed il trasporto pubblico è un servizio essenziale che dovrebbe essere il fiore all’occhiello, il biglietto da visita, di una amministrazione cittadina.
In questi tempi nei quali le difficoltà economiche mordono ai polpacci i cittadini, il possedere un’auto, per gli alti costi di gestione, è diventato proibitivo, ed in più per rendere più vivibile le città, sia in termini ambientali, sia in termini di sicurezza, sarebbe opportuno limitarne l’uso nel centro urbano. La possibilità di poter usufruire di un trasporto pubblico efficiente ed a misura delle necessità dei fruitori sarebbe quindi la condizione ideale per superare la necessità dell’auto per spostarsi in libertà. La realtà a Cosenza però è a dir poco sconfortante.
Spesso, in special modo in questi giorni di freddo, è preferibile camminare, in luogo di un attesa anche di 40 minuti al freddo, nella speranza di riuscire ad intercettare il mezzo pubblico alle fermate successive, ma sembra che le fermate siano ormai tutte facoltative e se sei ad un metro da una di esse ti vedi sfrecciare l’autobus davanti senza alcuna possibilità di farti notare.
Lo scorso venerdi alle 19 : 50 mi sono avviato a piedi da Piazza Europa (non possiedo un auto al momento), sotto una pioggia intensa, per arrivare in tempo al Rendano dove è stato messo in scena il balletto classico sulle musiche di Tchaikovsky “Il lago dei cigni”. Ho sperato nella possibilità di prendere un autobus durante il tragitto in modo da risparmiarmi un po’ dell’acqua che mi stava inzuppando, ma nei 40 minuti impiegati per arrivare al traguardo non ne ho incrociato nemmeno uno.
Immaginarsi un servizio pubblico che venga realmente incontro ai bisogni dei cittadini sta ormai diventando una chimera nella nostra città.
Il trasporto pubblico dovrebbe permettere alle persone di potersi muovere con un minimo di velocità che gli permetta di sbrigare almeno due, o tre commissioni in una mattinata, e magari offrire l’agio ad un professionista di fare i suoi appuntamenti nell’area urbana senza ricorrere all’auto, altrimenti siamo di fronte alla mobilità degli sfigati, o degli anziani che debbono giusto raggiungere gli amici per la partitina a carte e poi rientrare a casa. Vediamo in giro dei pachidermi che fanno lunghe corse per lo più vuoti invece di veicoli più contenuti ed agili che possono fare più corse abbreviando i tempi di attesa.
Sandro Scalercio
“Cosenza in Comune”