Cosenza, truffa all’Annunziata: coinvolto anche il consigliere comunale-centralinista Roberto Sacco

Truffa all’Annunziata e stipendi gonfiati all’Azienda Ospedaliera di Cosenza: la Gazzetta del Sud scrive che ci sarebbe un consigliere comunale bruzio tra le persone sottoposte a indagine interna e procedimento disciplinare dall’Azienda Ospedaliera guidata dal manager Vitaliano de Salazar. La Commissione disciplinare si è riunita stamane, presieduta da Gianfranco Scarpelli, per esaminare le posizioni dei cinque dipendenti (ma ce ne sarebbe anche qualcun altro ancora non bene individuato) beneficiari di emolumenti non dovuti per complessivi 240.000 euro. I finanzieri del comando di Cosenza, coordinati dal colonnello Giuseppe Dell’Anna, stanno esaminando tutti gli atti e riscontrando gli accessi al sistema amministrativo che hanno consentito di “truccare” gli stipendi. L’accesso al sistema sarebbe avvenuto utilizzando la password di un dipendente. I finanzieri e il personale dell’Azienda avrebbero ricostruito tutti i passaggi.

Secondo quanto si apprende il consigliere comunale indagato è Roberto Sacco, assunto all’Azienda Ospedaliera qualche anno fa al culmine di un concorso chiacchieratissimo con la qualifica di centralinista. Sacco è stato eletto consigliere per l’ultima volta due anni fa con la lista Franz Caruso Sindaco. Il suo coinvolgimento riguarderebbe una cifra non molto alta (circa 10.000 euro) se confrontata con quella dei suoi compari ma non c’è dubbio che anche lui – soprattutto per il ruolo che ricopre in politica – faccia parte della banda dei dipendenti infedeli. Di seguito, un breve “ritratto” del soggetto. 

Roberto Sacco, classe 1964, inizia a frequentare le segreterie politiche grazie al senatore democristiano Pasquale Perugini, che gli trova un posto alla ex Sip. Ma ben presto la dimensione democristiana si trasforma in ambizione sfrenata e così il Nostro approda nientepopodimenoche alla Banca di Credito Cooperativo (Bcc) di Cosenza gestione Caroselli alla fine degli anno Novanta. Un trampolino di lancio perfetto per il suo ingresso nella politica attiva con l’appendice di un licenziamento in tronco per “trastule” varie di natura truffaldina.

Il primo ad accoglierlo è Ennio Morrone il “mammasantissima” che nel 2006 lo arruola nell’Udeur per le elezioni che porteranno alla vittoria di Salvatore Perugini. Viene eletto consigliere comunale insieme a soggetti come Giancarlo Morrone (fratello medico di Ennio), Michelangelo Spataro e Pietro Filippo e va in scena una serie pressoché infinita di cambi di casacca e salti della quaglia. Già poco meno di un anno dopo la sua elezione, prova a buttarsi con la Federazione Socialista ma rientra quasi subito alla base di Morrone. Poi nel 2009 Sacco aderisce ad Autonomia e Diritti, la creatura politica di Agazio Loiero. Il 7.5.2010: si costituisce il gruppo FSB con i consiglieri Giacomo Fuoco e Pietro Belmonte. Ma si scioglie il 5.7.2010… Sacco è uno dei campioni assoluti del mitico Gruppo Misto, patria dei transfughi e dei riciclati.

Alle elezioni del 2011 passa con Enzo Paolini e nonostante la sconfitta entra ancora in Consiglio con la lista Uniti per Paolini con 301 voti, che gli valgono la carica di capogruppo ma non fermano le sue manovre pseudopolitiche, in questo caso per avvicinarsi ai potentati della sanità (gruppo iGreco e Ferdinando Aiello) e ad altri centri vitali di potere. Non è certo un oppositore strenuo di Occhiuto e galleggia senza infamia e senza lode mentre a memoria d’uomo nessuno ricorda più di 5 suoi interventi (in un improbabile italiano) in Consiglio. Nel frattempo, “raffina” i suoi rapporti con i magistrati corrotti del porto delle nebbie – in particolare con il suo compagno di merende Bruno Antonio Tridico, della serie Dio li fa e poi li accoppia – e si mette a sua disposizione per ogni necessità o missione da compiere per dare fastidio a chi disturba i “manovratori”. Siamo insomma in presenza del classico faccendiere, che nel 2016 conosce però la sua prima “trombatura” ancora nelle liste di Paolini.

Sono anni difficilissimi per Sacco, che – licenziato dalla Bcc – deve trovare un riparo e viene clamorosamente “pilotato” in un concorso ad hoc all’Azienda Ospedaliera per centralinista: chi dice da Ferdinando Aiello, chi dice da Ennio Morrone, con il quale negli ultimi anni aveva ripreso i rapporti. Il concorso, nonostante lo sputtanamento e le interrogazioni parlamentari, non viene annullato e Sacco galleggia ancora.

Nei giorni immediatamente precedenti alla presentazione delle liste, due anni fa, lo si dava quasi per certo nella lista della Lega ma alla fine neanche i seguaci del Cazzaro verde lo hanno imbarcato. Ma Franz l’incappucciato sì. E Sacco oggi è addirittura il vicepresidente del Consiglio, secondo per ignoranza e… analfabetismo soltanto all’indiscusso presidente delle “crape” ovvero Mazzuca, suo degno compare. Dopo un rapido quanto tragicomico passaggio all’opposizione lo scorso anno, Sacco è tornato recentemente all’ovile. Giusto in tempo per nominare… Franz Caruso come suo legale di… fiducia per questa audace truffa dei soliti ignoti all’ospedale. Toccherà proprio al sindaco-avvocato cercare di evitargli l’ennesimo licenziamento per truffa, a meno che non lo molli per come meriterebbe ampiamente. Povera Cusenza nostra!