Cosenza. Truffa dei buoni libri: parlano i librai

Siamo in compagnia di Giovanni, titolare della libreria Bamboo di Cosenza, al quale abbiamo deciso di porre alcune domande.

Iacchite’: da quanti anni fai questo mestiere?

Giovanni: da oltre 35 anni

Iacchite’: ieri abbiamo pubblicato un articolo dove denunciamo il mancato pagamento, da parte dell’amministrazione comunale, dei buoni libri, ci spieghi come funziona e all’oggi come stanno le cose?

Giovanni: di solito funziona così: a fine giugno (a conclusione dell’anno scolastico) il ministero dell’Istruzione chiede alle Regioni, in previsione dell’avvio del nuovo anno scolastico (settembre) di riformulare “il prospetto economico” sulla base delle esigenze (“vecchie e nuove”) degli aventi diritto ai buoni libri, nel proprio territorio. Le regioni, a loro volta, girano la domanda ai comuni che hanno l’obbligo di “certificare” il numero preciso degli aventi diritto al buono libri – verificando l’adesione dei richiedenti ai requisiti previsti dalla legge – residenti nel proprio territorio. Tutto questo al fine di garantire anche a chi non può permetterselo il diritto allo studio. I Comuni, una volta raccolti i dati, inviano alla Regione la loro richiesta economica, e la Regione, ottenuti e sommati i dati provenienti da tutti i comuni calabresi, invia il totale della richiesta al ministero. Comunicazioni che avvengono, ordinariamente, tra giugno e settembre. Una volta ricevuta la richiesta il ministero, generalmente, accredita la somma alle regioni tra ottobre e novembre, e le regioni, dopo aver ricevuto il finanziamento, hanno l’obbligo di ripartire e accreditare, sulla base delle necessità territoriali, le somme ai comuni entro il mese di dicembre (dell’anno in corso), questo per garantire a tutti l’acquisto dei libri all’inizio dell’anno scolastico. C’è da dire che alcune volte tale trasferimento ha subito qualche settimana di ritardo, ma non è mai andato oltre la metà del mese di gennaio. Nella ripartizioni delle somme destinate ai comuni per i buoni libri, al comune di Cosenza, per l’anno scolastico appena trascorso, è toccata la cifra di 461.000 euro. All’oggi, io, su un totale di oltre 20.000 euro di credito, ho ricevuto dal comune di Cosenza solo 1.800 euro nel mese di luglio. Senza contare le fatture datate 2018 ancora non saldate.

Iacchite’: non può essere che il mancato pagamento sia dovuto ad un eccessivo ritardo nell’accreditamento dei fondi da parte del ministero alle Regioni, e di conseguenza i comuni non pagano perché non hanno ancora ricevuto niente?

Giovanni: questo non è possibile, l’ho già detto prima, perché la Regione ha accreditato le somme ai Comuni nel mese di gennaio. Basta chiedere agli altri comuni. Ad esempio il comune di Castrolibero ha ricevuto un finanziamento di 63.000 euro (accreditato nel mese di gennaio, come dicevo prima con qualche settimana di ritardo) ed ha subito “liquidato” i creditori. Il che vuol dire che se i fondi sono arrivati a Castrolibero, così come a Rende, senza ombra di dubbio, sono arrivati anche a Cosenza. Quindi nel mese di gennaio il comune di Cosenza ha ricevuto dalla Regione la cifra di 461.000 euro per i buoni libri. Da qui non si scappa.

Iacchite’: vabbè… non può essere allora che per causa del covid, per via dell’arrivo dei commissari il comune ancora non è stato in grado di sbrigare la pratica relativa alla vostra liquidazione?

Giovanni: ti ripeto, non c’entra niente né il covid né i commissari. Partiamo da un dato: questi denari sono “vincolati” e non possono essere utilizzati per altro. Neanche i commissari possono mettere mano a questi soldi. Una volta che il comune li ha “incassati” ha il sacrosanto dovere di liquidare le librerie, così come ha fatto il comune di Castrolibero e tanti altri. E poi il covid non c’entra perché i soldi al comune di Cosenza sono stati accreditati a gennaio, e il lockdown, come tutti sanno è iniziato nel mese di marzo(9). Perché non sì è provveduto a pagare le spettanze già nel mese di gennaio?

Iacchite’: tutte queste cose le avete dette al sindaco?

Giovanni: certo. Abbiamo persino scritto al presidente Mattarella, al ministro Azzolina, al prefetto e ai commissari. Ma nessuno ha risposto. Ho incontrato il sindaco qualche giorno prima di Ferragosto, e in quell’occasione mi ha detto: ora ne parlo con i commissari. Da allora non l’ho più sentito.

Iacchite’: dunque i soldi sono arrivati, e allora come te lo spieghi il mancato pagamento?

Giovanni: quando siamo stati contattati dalla Ragioneria comunale, dopo mesi e mesi di solleciti, ci è stato comunicato che in cassa c’erano solo 50.000 euro, e che dovevamo accontentarci di questo. Il saldo spetta ai commissari. Così hanno detto. Ma la domanda resta sempre la stessa, perché non ci ha liquidati a gennaio quando ha incamerato l’intera cifra? Perché la ragioneria parla di solo 50.000 euro? Il resto del denaro dov’è finito? E poi cosa c’entrano i commissari?

Iacchite’: che tu sappia, questa situazione riguarda solo te o anche altri?

Giovanni: Riguarda tutti le librerie che hanno avuto a che fare con i buoni libri. Grandi e piccole. Infatti alcuni di noi per questo mancato pagamento rischiano di chiudere. Non solo. Oltre al danno da noi subito, si aggiunge anche quello fatto alle famiglie: molte famiglie aspettano il rimborso del “buono”, un rimborso che è vincolato al pagamento delle fatture da parte del comune alle librerie.  Se il Comune non paga, non possiamo rimborsare le famiglie. Questa è la situazione.

Iacchite’: che dirti Giovà, non ci resta che girare le tue domande a chi dovere nella speranza di un intervento delle istituzioni preposte al controllo per capire dove stanno le responsabilità. Anche se abbiamo l’obbligo di dirti che quando si tratta di Occhiuto, tutto finisce a tarallucci e vino. Buona fortuna!