Cosenza. Tutte le strade portano a Bisoli e… al Santuario della Madonna del Pettoruto

L’avventura di Pierpaolo Bisoli a Bolzano è finita il 4 dicembre. “FC Südtirol comunica di aver sollevato Pierpaolo Bisoli dall’incarico di allenatore della prima squadra con effetto immediato”. Questa la nota pubblicata dal club biancorosso. Fatali i recenti risultati, un punto nelle ultime cinque gare che hanno fatto scivolare in classifica la squadra altoatesina. Il club ha promosso Federico Valente, già allenatore della Primavera del Sudtirol.

La conclusione dell’avventura di Bisoli al Sudtirol potrebbe interessare da vicino il Cosenza, dove il tecnico Caserta è sulla graticola ormai da diverse settimane. Bisoli conosce molto bene la piazza, è stato protagonista di una miracolosa salvezza e potrebbe aver conservato un minimo di rapporti col presidente. Anche se – come vedremo – l’addio non è stato proprio indolore tra le parti.

Il ritorno di Bisoli al Cosenza potrebbe essere frutto del cambio nell’accordo collettivo della Serie B che spariglia le carte in tavola per la situazione panchine. Nel documento infatti è stata aggiunta una possibilità: gli allenatori esonerati prima del 20 di dicembre hanno l’opportunità di ritesserarsi all’interno della stessa stagione sportiva.

Novità nell’accordo collettivo di Serie B: ecco cosa cambia

La regola generale del settore tecnico prevede che un allenatore non possa ritesserarsi per una nuova squadra dopo l’esonero a meno che ciò sia incluso nell’accordo collettivo. La Serie B ha aggiunto una postilla nell’accordo collettivo, ammettendo dunque questa possibilità. 

Fino a poche settimane fa questa opzione non era prevista, e quindi “bloccava” allenatori come Ballardini, Mignani, Foschi, Longo o Vecchi e adesso anche Bisoli, solo per fare alcuni esempi. Ora, invece, per loro si apre la possibilità di firmare con un nuovo club a stagione in corso. Non c’è alcuna limitazione per quel che riguarda le categorie: ragion per cui un allenatore esonerato in B potrà firmare per un altro club di B, così come di A o di C.

BISOLI E IL COSENZA

Per compiere un’impresa… da Dio, a Pierpaolo Bisoli – il più umano dello star system calcistico – sono stati sufficienti 92 giorni. Dal 17 febbraio al 20 maggio del 2022. L’emiliano ha chiuso da eroe il suo percorso cosentino e non lo rinnega.

Rimane un pizzico di rammarico per quel periodo di incertezza che si sarebbe potuto evitare e Bisoli non l’ha mai nascosto: «Non ho sentito nessuno per venti giorni, mi è stato chiesto di aspettare e così è stato. Non mi pento di nulla ma un pizzico di rispetto in più per l’uomo lo avrei preteso. Se non c’era la volontà di proseguire con me, bastava essere sinceri fin da subito. Finiscono tutte le storie, lo avrei accettato».

L’attesa si è prolungata anche oltre quell’incontro di Bologna con il direttore sportivo Roberto Gemmi: «Siamo rimasti a parlare per venti minuti. Dopo quell’appuntamento, in cuor mio, ho capito che non sarei stato l’allenatore del Cosenza. Sostanzialmente non abbiamo parlato di nulla di concreto. Questa è la verità, so che è scomoda, ma è così. Ho sentito dire e visto scrivere tante bugie. Persino è stato detto che avrei chiesto 600 mila euro di ingaggio, non sono certamente uno scemo. In realtà non c’è mai stata nessuna domanda né tantomeno un’offerta. Un giorno, infine, sono stato chiamato da Guarascio, che mi ha spiegato la volontà di virare su un nuovo profilo. Una telefonata durata pochi istanti». 

Bisoli si è tenuto stretto il ricordo della salvezza e di una piazza che lo ha accolto fin dal primo giorno: «Niente al mondo potrà mai cancellare le emozioni vissute. Auguro al Cosenza le migliori fortune, i tifosi hanno saputo emozionarmi come pochi. Ho promesso loro che ci saremmo salvati attraverso il playout e ho mantenuto la mia parola malgrado nessuno fosse pronto a scommettere su di noi il becco di un centesimo. La gioia successiva alla vittoria con il Vicenza, l’entusiasmo e l’affetto che ho avvertito nei due giorni successivi e quel percorso in bici (Bisoli festeggiò la salvezza andando in bicicletta da Cosenza al Santuario di San Francesco a Paola, ndr) saranno per sempre custoditi. A Cosenza, conservo tanti amici. A cominciare dai dipendenti dell’hotel che dal primo giorno mi hanno fatto sentire a casa. Persone che mi sono rimaste dentro e che sento quotidianamente».

Dopo quell’addio, Bisoli ha portato ai playoff il Sudtirol (prima di toppare in questo girone d’andata nel quale la sua ex squadra ha addirittura un punto in meno del Cosenza ed è in piena zona playout!) e ha anche “tifato” per il figlio Dimitri, che gioca a Brescia, quando il Cosenza s’è salvato miracolosamente per l’ennesima volta l’estate scorsa. In molti hanno mugugnato ma i “consiglieri” di Guarascio – sempre loro – pare che abbiano già “ordinato” da tempo che il candidato alla sostituzione del pessimo Caserta è proprio lui. Ora il patron ordinerà a “Mister Stupisci” di fargli una telefonata di sondaggio, poi interverrà direttamente lui. Non sappiamo se “Bisolone” si farà commuovere ma sappiamo di sicuro che se riuscirà a salvare il Cosenza anche quest’anno il pellegrinaggio di ringraziamento si sposterà dal Santuario di San Francesco di Paola a quello della Madonna del Pettoruto di San Sosti. Parola di Federico… Tridico, che fa pure rima (intelligenti pauca).