Cosenza, un anno senza Antonio

Antonio Vetere avrebbe compiuto 23 anni il 3 settembre.

Purtroppo il destino con lui è stato beffardo. Antonio, un ragazzo cosentino come tanti, era alla guida di una delle auto che si è scontrata frontalmente sulla statale 107 all’altezza di Rende la mattina di Ferragosto dello scorso anno. La sua scomparsa aveva commosso profondamente tutta la città di Cosenza. 

Ad Antonio è stata fatale quella maledetta striscia rendese, che già tante vittime ha fatto senza che a nessuno dei nostri amministratori sia mai venuto in mente di porvi rimedio. Niente da fare.

Si era diplomato alla Ragioneria “Pezzullo” di via Popilia, così come aveva fatto suo padre Romualdo, agente e rappresentante di commercio molto conosciuto e benvoluto in città. E poi aveva proseguito gli studi iscrivendosi all’Università della Calabria e presto si sarebbe anche laureato. A giugno aveva superato l’esame di Chimica e si stava preparando per la tesi.

Antonio era un ragazzo dalle mille risorse e dai mille interessi e spesso collaborava con la nota azienda immobiliare Gabetti. Si stava preparando un futuro lavorativo per il post-laurea. Era un ragazzo intraprendente.

Gli piaceva divertirsi, come a tutti i ragazzi, e frequentava anche i locali, le discoteche. E stava rientrando proprio da una discoteca del Tirreno quella maledetta mattina di Ferragosto.

I funerali di Antinio si erano svolti a Cosenza in una chiesa di Sant’Aniello gremita di gente. Ad accoglierlo una folla attonita, incredula, le note di Vasco che lui amava tanto e i suoi amici, quelli della “Negroni”, del “Pezzullo”, del sabato sera.

Antonio Vetere

Quegli amici che lo hanno aspettato per strada per metterlo sulle loro spalle ed accompagnarlo nel suo ultimo viaggio, stringendolo in un tenero abbraccio.

“Se avete dei rancori con un amico- ha detto uno di loro dall’altare- non aspettate a chiarire; se avete voglia di dire ti voglio bene a qualcuno, non aspettate a farlo, perché la vita è così”.

Già, la vita è così… Poi i palloncini bianchi, la disperazione del distacco, le note di Vasco, il vuoto. 

Gli amici di Antonio Vetere, in collaborazione con i fioristi Amelia e Max di Piano Lago, hanno poi donato una pianta di magnolia al Parco Piero Romeo in ricordo del loro amico.

 La cerimonia di donazione era avvenuta in occasione del trigesimo della sua morte, il 15 settembre dello scorso anno. Perché veder crescere un albero forte ma dai fiori delicati come la magnolia nel parco dei sorrisi, terrà acceso il ricordo di una persona che ai sorrisi non ha mai voluto rinunciare.