Cosenza, un esercito di pentiti al servizio di Gratteri

Quello che continuiamo a chiederci, visto l’andazzo, è: cosa se ne fa di tutti questi pentiti la DDA di Catanzaro?

La domanda come si suol dire sorge spontanea perché oramai sono più di 3 anni che la DDA di Catanzaro continua ad arruolare nelle sue file boss e picciotti che hanno deciso di saltare il fosso.

I numeri dei malavitosi che hanno deciso di saltare il fosso sono da paura, qualche esempio: Foggetti, Montemurro, Lamanna, Bruzzese, Calabrese, Galdi, Kopaczynska, Pellicori, De Rose solo per citarne alcuni. E a questi vanno aggiunti gli ultimi “acquisti” di cui ancora non è ufficiale il pentimento. Nonchè mister X.

Un esercito di pentiti che ha raccontato di tutto e di più ai magistrati della DDA, ma dalle loro dichiarazioni, poco o niente è scaturito in termini di azioni giudiziarie. A parte comminare l’ergastolo a Maurizio Rango per il barbaro omicidio del povero Luca Bruni, e qualche dichiarazione in processi già avviati, dalle loro cantate non è “partita” nessuna operazione contro i loro ex sodali di clan chiamati in correità su tanti reati.

Abbiamo letto centinaia di pagine dove i collaboratori descrivono una città completamente assoggettata alla violenza mafiosa: pizzo, estorsioni, usura, droga, armi, omicidi, tentati omicidi, intimidazioni, nonché il controllo quasi totale delle attività produttive presenti in città. Sono tanti i nomi fatti dai pentiti, e molti di questi, come sa bene la DDA si trovano ancora in libertà.

Per questo ci chiediamo a cosa servono tutti questi pentiti, visto che l’unico a pagare finora è stato solo Rango.

E questo è riferito alle sole cantate di natura criminale, perché se contiamo anche i tanti politici chiamati in correità dai pentiti, allora capiamo che le loro dichiarazioni sono carta straccia. Non servono a niente. Per il momento è solo gente che ha trovato una scappatoia per non farsi la galera con l’accordo dello stato. La loro utilità è pari a zero. Ma nonostante questo continua la campagna acquisti della DDA che oramai imbarca di tutto: dal galoppino costretto a spacciare perché sotto strozzo, al boss fallito che non vuole stare al 41 bis. Nel mentre la quasi totalità dei commercianti, a Cosenza, continua a pagare il pizzo. I politici continuano a rubare. Nei pubblici uffici la corruzione dilaga. E Gratteri continua a presentare libri.

E se a tutto questo aggiungiamo l’esercito di confidenti della questura e dei carabinieri, ai quali è permesso delinquere, ci rendiamo conto che fare il delinquente a Cosenza conviene. Quando tutto va male ti puoi sempre pentire, ma fino a quando non ti prendono puoi fare quello che ti pare. Basta che ogni tanto gli fai acchiappare qualche disgraziato. Gli unici insieme a Rango a pagare.

Questo continuo arruolare pentiti da parte della DDA di Gratteri puzza un po’ di bruciato, non vorrei che a qualcuno fosse venuto in mente di applicare un vecchio adagio, per salvare qualche amico degli amici, che recita così: tutti colpevoli (visto che tutti se la cantano), nessun colpevole (tranne Rango e i disperati). Ovvero: più pentiti ci sono, e più facile è, per chi ha deciso di bloccare ogni operazione giudiziaria per tutelare i politici e i corrotti coinvolti dalle cantate di alcuni pentiti, inquinare il quadro probatorio. Come a dire: si arruolano pentiti che screditano altri pentiti.

Spero non sia così, anche se le probabilità che qualcuno ci stia tentando, restano alte, altrimenti non si riesce a capire la necessità, da parte della DDA di Catanzaro, di arruolare pentiti al ritmo di uno alla settimana. Vedremo.

GdD