“Cosenza, vi spiego come Municipia cerca di fregare la gente: ma stavolta il giudice di pace ha fatto giustizia”

Caro Gabriele,

ti invio questa sentenza che sono sicuro ti farà certamente piacere avere. Non molto tempo fa lessi sul tuo originalissimo notiziario delle magagne, anzi, delle porcherie organizzate da quella società legalizzata alla riscossione del canone idrico, dal Comune di Cosenza, che va sotto il nome di Municipia.

La suddetta “societas sceleris” mi inviò prima una bolletta di € 455,92 per gli anni 2015/2018, all’uopo mi recai presso quegli uffici per chiedere spiegazioni ad un funzionario, riferendogli che in quei 4 anni a casa mia non c’era nessuno, per cui non era possibile una tale spesa, il solerte funzionario mi disse che però avrei dovuto fornire comunque la lettura, perciò era giustificata tale esosa spesa. Il funzionario con arroganza partiva da questo principio di diritto (in)costituzionale: non fornisci la lettura? Ergo sono autorizzato, non si sa da quale diritto, a farti pagare forfettariamente il non dovuto, anche € 500,00: follia pura!

Dopodiché, sempre Municipia mi inviò una ingiunzione di pagamento riguardante sempre la stessa cifra.

Mi rivolsi tramite legale al Giudice di Pace di Cosenza, che ha accolto in toto la mia opposizione ed ha condannato il Comune di Cosenza al pagamento delle spese e competenze del procedimento, come da sentenza allegata.

Quindi, il Comune di Cosenza per il canone idrico si rivolge ad una società, Municipia, incompetente, che paga per la riscossione e per i suoi errori madornali: ottimo risultato, chapeau!

Caro Gabriele ti scrivo, sperando che tu pubblichi la sentenza con le mie considerazioni, anche per i tanti contribuenti vessati e costretti a pagare ingiustamente, pure il non dovuto, come avevano pensato di fare con me, ma sono caduti molto male, poiché sub iudice: sed lex dura lex…

Gianni Termine