Volete sapere che fine hanno fatto, e che stanno facendo, i famosi 100 milioni destinati al Centro storico di Cosenza? Ve lo raccontiamo noi, per ora solo riguardo ad una piccola parte, ma, non temete, presto vi riveleremo anche tutte le altre.
Ve la ricordate quella orribile ed illegale demolizione di due o tre palazzi che fece Occhiuto lungo Corso Telesio all’altezza di Via Gaeta? Bene, se non ve la ricordate vi rinfreschiamo la memoria con alcune foto e con i link di alcuni articoli dedicati a quella pagina drammatica del nostro Centro storico.
COSENZA, DEMOLIZIONI SELVAGGE (Demolizioni, appello al ministro)
LE DEMOLIZIONI DEL CAZZARO IN PARLAMENTO (Interrogazione Sinistra Italiana)
COSENZA CROLLA PER STRADA (La tutela attiva del sindaco)
Ripetiamo, invece, che quella demolizione costò ai cosentini 384.768,87 euro, come da delibera citata in una interrogazione parlamentare del 2017. Nella primavera del 2017 fu lasciata aperta, da Occhiuto, una voragine, una ferita non più rimarginabile lungo la via principale della città antica cancellando secoli di storia e di urbanizzazione antica e medioevale.
Cosa hanno partorito, dopo 7 anni, le menti luminose e visionarie dei responsabili del Cis cosentino guidate dal sindaco prestanome di Nicola Adamo per porre rimedio al disastro provocato dal sindaco-archistar? Nientepopodimeno che un giardino! Ma davvero?! E chi mai avrebbe potuto pensarci?! Meraviglioso! E quanto ci costa? Solo 708.526,83 euro.
Facendo una semplice operazione aritmetica, il danno erariale creato – quello culturale e storico è incalcolabile- da quell’Occhiuto che molti danno come il prossimo sindaco della città unica, ammonta a ben 1.093.295,70 euro. Sapendo che siamo governati da decenni da una sola magmatica classe dirigente massonico-‘ndranghetista potremmo facilmente ipotizzare che alcuni affiliati dello stesso ‘locale’ distruggono qualcosa guadagnandoci sugli appalti, e gli altri ‘riqualificano’ le distruzioni precedenti guadagnandoci anch’essi su altri appalti finanziati dallo Stato. Geniali! Un doppio profitto mentre, nello stesso tempo, distribuiscono un po’ di soldi ad imprese, subappaltatori, progettisti e via dicendo.
E il Centro storico? E il tessuto urbanistico e abitativo? E i bisogni sempre più impellenti dei residenti? Machissenefrega!!!










